5G contro il Coronavirus: quando la tecnologia supporta la medicina
La tecnologia 5G in Italia ha sollevato molti dubbi. Numerose manifestazioni in tutta la penisola hanno avanzato interrogativi su come questa innovazione possa portare problematiche nel territorio. La maggior parte di essi però sono frutto della disinformazione. Ciò che invece è meno noto è come una innovazione di questa portata stia già operando altrove e che tipo di benefici stia apportando. Lo sapevi che in Cina sta aiutando concretamente a contenere l’epidemia più temuta degli ultimi anni? Scopri nel nostro articolo come il 5G può essere usato contro il Coronavirus.
Una fitta rete operativa
In pochi sono a conoscenza di come il 5G stia attualmente aiutando a connettere circa 30 ospedali in Cina. Il primo a sperimentare tale tecnologia, già dal 25 gennaio, è stato il Centro clinico di salute pubblica di Chengdu dell’Università del Sichuan. L’alta velocità digitale ha permesso la trasmissione di un’enorme mole di dati, le videochiamate ed il trasferimento di informazioni sensibili relativi alla propagazione dell’epidemia, a tempi record. Le analisi svolte vengono così registrate e trasmesse tramite una banca dati agile e costantemente aggiornata. Tutto ciò è stato reso possibile grazie allo sviluppo di un sistema di machine learning in grado di catalogare casi e cartelle cliniche in modo rapido ed efficiente.
Chi ha permesso tutto questo?
Il sodalizio in questione è nato da due aziende del calibro di China Telecom e ZTE. Due colossi nazionali che hanno sperimentato i primi successi di diagnosi da remoto tramite la connettività 5G. Un progetto che mira a contenere, trattare e fornire una rapida cura al coronavirus, l’infezione che ha tenuto mediaticamente banco nelle ultime settimane. Un sistema in grado anche di snellire il lavoro dei reparti ospedalieri, mai come in questo periodo, sovraccaricati per l’affollamento di personale e pazienti.
Cosa succederà in futuro?
ZTE ha in programma di creare un ancora più complesso sistema di diagnosi remota 5G dell’infezione da coronavirus, con una precisione a tre livelli. Il tutto, coinvolgendo non solo la città e provincia, ma l’intera contea del Sichuan. Così facendo, verrà creata un vero e proprio network ramificato in grado di aiutare gli ospedali di Wuhan, la città da cui è partito il primo focolaio dell’epidemia. Inoltre, nei prossimi mesi e sempre attraverso la rete 5G, ZTE effettuerà una consultazione video con il team di soccorso medico front-end di Wuhan. Grazie a questa nuova tecnologia, i pazienti critici di Wuhan potranno usufruire di diagnosi e trattamenti anche degli infettivologi e microbiologi del principale ospedale della Cina occidentale.