Adolescenti e social, se non ho l’età per chattare?
Gli adolescenti, e i bambini sui social quanti sono e quanti anni hanno?
Quanti sono gli adolescenti sui Social? Tantissimi su Snapchat e Instagram per esempio. Sapere quanti anni hanno realmente non è facile saperlo, in genere.
In Italia, secondo Ninjamarketing, sui quasi 700.000 utenti Snapchat oltre il 60% ha dai 16 ai 24 anni.
I termini del servizio dei Social lo scrivono più o meno chiaramente: per Snapchat e Facebook, nessuno al di sotto dei 13 anni d’età può creare un account o utilizzare i servizi. Tredici anni anche per WhatsApp, che ha cambiato i suoi termini di servizio da meno di un anno: 13 anni, non più 16, ma con il consenso dei genitori.
Un cambiamento che sembra non dovuto a una speciale consapevolezza, seguita per esempio da filtri, limitazioni o politiche di protezione dei più giovani. In pratica non è cambiato molto rispetto al passato poiché WhatsApp richiedeva l’uso di una SIM, che in Italia non può essere intestata a un minore di 15 anni o di 12 anni se accompagnato da un genitore.
Inoltre per iscriversi a queste chat, che sono delle applicazioni sia per Android che Ios, è necessario avere un proprio account mail, anche in questo caso l’età minima per avere un proprio indirizzo elettronico, per esempio su Gmail è 13 anni.
Accade che si aggiri l’ostacolo usando l’email dei propri genitori, o dei fratelli maggiori, quando va bene, ma le soluzioni sono sempre dietro l’angolo e creare un account di posta elettronica a meno di 13 anni non è certo impossibile, anzi.
Il dialogo, la fiducia, prendersi un tempo prezioso per stare accanto ai propri figli adolescenti, quando vanno on line, e per spiegare il perché ci sono queste limitazioni di età, e quali sono le ragioni per le quali è proprio il caso di rispettarli è la strada che gli esperti, o comunque gli adulti – educatori, insegnanti altri genitori – indicano come soluzione di buon senso.
Il sito Mamamo, dedicato all’educazione digitale di adolescenti e adulti, ha immaginato un dialogo proprio su questo tema tra un genitore e un ragazzino che non ha ancora l’età per iscriversi a un social come Musical.ly per esempio.
Di seguito riportiamo brani dell’articolo “Perché non posso iscrivermi a un social prima dei 13 anni?” pubblicato on line recentemente, commentandoli. Le risposte sono dettate dal buon senso, dal rispetto della legalità, dal buon esempio, rivolte ai bambini. Possono essere efficaci e di successo, ma se il dialogo si deve svolgere con degli adolescenti, noi pensiamo che insistere sulla legalità, possa essere la buona occasione per loro di sfoggiare il classico comportamento da “bastian contrario”.
E allora meglio puntare sul danno che potrebbero ricevere, riferito alla loro persona, e anche alla loro reputazione, alla quale tengono tantissimo. E poi un bel racconto colorato, con degli esempi divertenti, per far capire loro che c’è un tempo per tutto, e bruciando le tappe, non si assapora davvero la vita. Parliamo loro delle nostre esperienze, delle nostre fragilità, di quando abbiamo avuto bisogno di aiuto. Non aspettiamoci successi né la prima, né la seconda volta, ma se il dialogo è costante e rilassato, se si riesce a tessere una trama anche leggera fatta di complicità, la strada è certamente quella giusta. Vediamo le risposte di Mamamo.
Perché non posso iscrivermi a un social se ho 9 o 10 anni?
“Prima di tutto perché è una regola. Tutti i social network prevedono un’età minima di iscrizione che per i principali Social (Facebook, Instagram, Snapchat, Musical.ly, YouTube) (…) Educare a un uso consapevole della Rete, anche per evitare spiacevoli inconvenienti, significa leggere ciò che sottoscriviamo e rispettare le regole: è un esercizio interessante di crescita e consapevolezza, non solo per i minori”.
L’argomento quindi in questo caso è il rispetto delle regole, pensiamo che per imporre regole o anche per ricordarle, dobbiamo essere in grado di spiegarle; e metterci un po’ nei panni di chi ci ascolta. Provare ad acquistare autorevolezza e fiducia, conoscendo – quanto possibile – il mondo dei più giovani, le loro aspettative i loro valori, e evitando di giudicarli.
Ma sono un bambino responsabile
“Nessuno lo mette in dubbio, ma ti faccio un esempio: se hai 17 anni e sei molto maturo, perfino di più del tuo amico che ha 18 anni e mezzo, non puoi avere la patente di guida di un’auto e non puoi votare. Perché è una regola”.
Ma siamo sicuri che a 10 anni si comprende il valore di una regola? Meglio spiegare, spiegare, e ancora spiegare. Fare esempi concreti e rassicurare nello stesso tempo.
Ma i filtri di Snapchat e delle stories su Instagram sono così carini! E Musicall.ly è così divertente! Che male c’è?
“È vero: i filtri per modificare il proprio viso sono simpatici e Musical.ly che ti dà la possibilità di fare un karaoke sincronizzando perfettamente le tue labbra con il brano scelto è molto divertente. Pensa che lo stesso CEO di Musical.ly ha dichiarato di essere a conoscenza del fatto che molti top users sono adolescenti under 13, ma ha anche ammesso che questo è un problema e un rischio. I Social, proprio perché vietati ai minori di 13 anni, non sono luoghi pensati per under 13. Minore è la tua età, più facile è che incontri contenuti non adatti a te e violenti. Le limitazioni di uso legate all’età servono per proteggerti. (….) In Rete purtroppo è facile mentire e quindi venire in contatto con qualcuno che non è chi dice di essere e di cui non conosciamo le intenzioni”.
Questa è la risposta che ci convince un po’ più delle altre: si parla del bambino, gli si da un’informazione: con chi entrare in contatto in rete, amici, conoscenti, altri ragazzi con i quali si hanno interessi comuni.
Possiamo aggiungere noi di DEL: Come faccio a scegliere i miei amici nei social, una volta che ho 13 anni?
Accade che ad alcune persone piaccia costruirsi una diversa identità, essere qualcun altro. Nei social network è facile farlo. Troppo facile. Per questo possiamo spiegare, raccontando degli episodi e facendo vedere per esempio dei video, che è bene far entrare nella propria comunità on line coloro che si conoscono già di persona. Ancora meglio se ne può parlare, se non vis à vis, con una telefonata. E se si hanno dei dubbi che parlino con i genitori. Tanti amici che sono solo delle immagini o delle foto, senza poterli figurare in carne e ossa, pronti a darci una mano a ridere con noi, a cosa servono? Meglio pochi sorridenti e bravi!