Benadryl challenge: la pericolosa sfida arriva anche su TikTok
Se c’è una cosa che abbiamo imparato dai Social Network è che poche cose sono virali al mondo come l’emulazione. Un tag, una foto, ma soprattutto un gesto, possono diffondersi rapidamente in pochi giorni, se non ore. Non di rado però essi possono essere del tutto sconsiderati. Abbiamo avuto diversi esempi delle minacce che attraversavano Instagram, YouTube e Facebook. Fino ad adesso TikTok sembrava essere abbastanza immune a queste problematiche. Purtroppo però dalle ultime settimane si sta diffondendo il fenomeno della Benadryl Challenge. Meglio capire insieme di cosa si tratta, per poter prevenire eventuali problemi.
Benadryl Challenge
Il Benadryl di per sé è un antistaminico, un farmaco utilizzato per combattere le reazioni allergiche, comune sia in America che in Italia. Tuttavia, come tutti i medicinali in commercio, è necessario assumerlo con cautela e sotto il controllo della famiglia.
La folle sfida
Il nuovo gioco pericoloso che impazza sui social esorta i minorenni ad assumere ingenti dosi del medicinale ed a filmarsi nei momenti successivi, quando gli effetti collaterali si fanno sentire. La sfida incita inoltre a vedere le reazioni di altri adolescenti che hanno già compiuto questo insano rituale prima di loro.
Gli effetti collaterali
Il prodotto, come è possibile leggere sul bugiardino, se assunto in dosi eccessive può causare allucinazioni. Ciò che però i ragazzi partecipanti alla challenge non si rendono conto è che l’alto dosaggio del farmaco modifica e compromette il sistema cardiocircolatorio, in alcuni casi fino al decesso.
Così è morta Chloe
Chloe Phillips, una giovane ragazza americana di soli 15 anni, è morta in Oklahoma per questa pericolosa sfida fatta la mattina del 21 agosto. I primi casi di adolescenti feriti risalgono invece a maggio quando tre ragazzini in Texas vennero ricoverati per le stesse motivazioni: intossicazione dovuta all’ingerimento di dosi eccessive del farmaco.
La famiglia della ragazza
“Vi prego non lasciate che lo facciano i ragazzi… non voglio vedere altre famiglie vivere quello che stiamo vivendo noi”, è stato il messaggio della zia. Non importa quale sia il canale di comunicazione infatti, qualsiasi social può rappresentare una problematica se ci rimane del tutto sconosciuto. Solo tramite il dialogo reciproco in famiglia ed una buona educazione digitale possiamo svolgere un tranquillo, ma importante, lavoro di prevenzione.
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