Cosa sono le sale Lan/esport bar e perché sono state chiuse?
Apprezzate dai più giovani, non del tutto comprese dai più adulti. Le sale Lan, anche conosciute come esport bar, sono entrati nell’occhio del ciclone qualche giorno fa, dopo una serie di provvedimenti che hanno lasciato diversi interrogativi su una questione intricata. Ci è sembrato doveroso chiarire il più possibile una tematica complessa che continuerà a far discutere nei prossimi mesi.
Cosa sono le sale Lan / eSport bar?
Per comprendere lo spirito di questo nuovo fenomeno, bisogna innanzitutto pensare ad una ipotetica fusione tra due attività che abbiamo conosciamo bene: le sale giochi tradizionali, con i cabinati alla Pacman e Street Fighters, e gli Internet Cafè. Tutte e due le tipologie di attività hanno avuto la loro espansione rispettivamente quaranta e vent’anni fa. Offrendo servizi oggi più desueti perché integrati con altre attività.
In che senso?
Oggi più o meno tutti disponiamo di una connessione stabile a costo fisso. Così come qualsiasi gamer può ottenere una qualità di intrattenimento notevole con la propria consolle. Ecco perché sia le sale giochi che gli internet café di un tempo sono finiti per convergere in un ibrido. Le Sale Lan e eSport bar sono solo l’evoluzione di una società che cambia le necessità e le tecnologie.
Cosa si intende per Sale LAN
L’acronimo sta per Local Area Network. Ovvero il collegamento fisico tra computer nella stessa stanza per interagire in Rete magari alla stessa partita. Giocare online tutti assieme, ma senza che ognuno sia a casa sua. Una possibilità che ovviamente diventa una chance di aggregazione notevole per giocare ai propri giochi preferiti, realizzare eventi e tornei. Oppure provare nuovi dispositivi, come quello per la realtà virtuale.
Qualche esempio
Un locale simile viene usato per anteprime di videogiochi in uscita, tornei con premi in denaro, ma anche per assumere qualche dipendente. Ad esempio, l’Atalanta Calcio ha scelto i suoi rappresentanti virtuali dopo dei provini svolti ad un eSport Place situato proprio a Bergamo.
Cosa è successo ad inizio Maggio?
Le sale sono state chiuse. L’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha accolto la richiesta dell’imprenditore Sergio Milesi che aveva presentato un esposto contro di loro. Milesi opera nel mondo delle sale giochi tradizionali da anni e ha notato un buco normativo non da poco sulla materia.
Quale?
L’Agenzia reputa le sale Lan del tutto equiparabili alle sala gioco tradizionali. Le prime però avrebbero saltato diversi steps rispetto ai competitor più anziani. Parliamo di obblighi, soprattutto in termini economici. Che renderebbero questo tipo di concorrenza sleale.
Perché?
L’esposto prende un esempio in merito ad una postazione da simulazione di guida tradizionale della sala giochi rispetto ad una da simulazione di guida di una sala eSport. Entrambe hanno elementi fisici ovviamente comuni come pedali, volante, schermo panoramico e ciò che serve per immedesimarsi. Le sale eSport però si fanno pagare il noleggio del solo hardware “a ore”. Un proprietario di sale tradizionali non può, perché si ritrova dei limiti e obblighi legislativi come il controllo del pagamento tramite gettoniera.
Questo non è l’unico problema
Un altro, ad esempio, riguarda la distribuzione delle licenze. Per giocare a Rocket League o a Fifa da casa basta una licenza di tipo domestico. Mentre per un locale pubblico servirebbe un’altra tipologia di accordo. Allo stesso modo come un bar e un cliente privato non pagano la stessa cifra di abbonamento a Sky mensilmente. Senza contare i concorsi a premi, quanti di questi rispettano l’iter burocratico? Questo è un altro dettaglio da non sottovalutare.
Evolvere il sistema burocratico alle nuove attività commerciali
Troppo facile limitarsi a parlare solo dell’esposto di Sergio Milesi e della sua volontà di entrare anche in questo business. La realtà è che l’insieme di leggi riguardo le sale giochi erano adeguate per i famosi cabinati in cui si inserivano le 500 lire di una volta. Una maggior consapevolezza di una società che evolve, deve portare anche nuove soluzioni e adeguamenti normativi che non uccidano un settore in espansione, che in Francia è persino di punta.
L’importante di rimanere sempre aggiornati
La consapevolezza e l’educazione digitale è anche questo e ci viene incontro in simili circostanze.
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