Cyberbullismo – Il libro
Un testo che presenta in modo chiaro cose e cosa non è il cyberbullismo, le differenze con il bullismo, le implicazioni psicologiche e legali, i suggerimenti per la prevenzione e l’intervento.
Cyberbullismo un fenomeno di cui si discute sempre maggiormente, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca e dell’evoluzione dell’iter legislativo del disegno di legge approvato in Senato il 31 gennaio. Ma cos’è esattamente? Talvolta lo si confonde con il bullismo, o semplicemente con altri fenomeni come violenza, abuso, furti d’identità e via dicendo. In primo luogo è opportuno chiarire che per poter parlare di bullismo o cyberbullismo le azioni a danno della vittima devono essere perpetuate nel tempo: in altre parole, una singola scazzottata adolescenziale, non può essere definita bullismo. Proprio da questa caratteristica nasce il forte impatto psicologico per le vittime, che subiscono una vera e propria persecuzione. La “cultura digitale” è l’arma più importante che il mondo adulto ha per contrastare il cyberbullismo. Spesso i giovani non sono consapevoli delle implicazioni legali e psicologiche delle loro azioni, le vittime non sanno a chi chiedere aiuto e nemmeno gli adulti sanno sempre intervenire in modo adeguato.
Da questo libro alcuni consiglio di comportamento per i genitori e gli adulti in generale.
Essere attenti
E’ molto importante ascoltate i vostri figli, osservarli con discrezione, prendendosi il tempo necessario per ascoltare i loro, andando oltre il rapido “Come è andata a scuola?”, per controllare che non ci sono stati accadimenti che richiedono il nostro intervento. Possiamo domandare ai nostri figli come stanno realmente, se ciò che stanno facendo li rende contenti, o no; se hanno qualche bisogno, se sono sereni, se manca loro qualcosa. Fermarsi, guardarsi negli occhi, con i propri figli e sintonizzarci con le loro emozioni, è prezioso. Se ci fosse un problema, lo noterete più facilmente.
Essere una presenza attiva
In modo tale che i ragazzi e le ragazze possano sentire che possono contare sugli adulti per chiedere aiuto, non devono sentirsi soli. L’arte dei forti è quella di saper chiedere aiuto: mostratevi come un punto di riferimento per i vostri figli, ma educateli al senso della collaborazione, al valore della cooperazione, all’educazione condivisa. Non basta imporre regole, è necessario spiegarle e soprattutto essere d’esempio.. La presenza consapevole degli adulti significa stare nel “qui e ora”, giocare con loro a pallone, guardare un film con loro e poi ridere insieme.
Essere aggiornati
Non si può stare all’oscuro delle dinamiche della rete che possono diventare vere e proprie trappole, bisogna conoscere il mondo d’internet, le sue regole, il sentiment della rete, le novità che attirano più di altre i bambini e adolescenti. Non limitiamoci però a dare regole senza spiegarle: dobbiamo informarci, aggiornarci, non necessariamente utilizzare lo stesso linguaggio dei più giovani, ma almeno comprenderne i significati, i valori, le aspettative, i sogni. Per un genitore è indispensabile comprendere il significato psicologico di certe azioni: perché alcuni ragazzi passano quasi giornate intere davanti alle console? Cosa cercano? Di cosa hanno bisogno? Cosa non hanno nella realtà? Andate a qualche conferenza, leggete un libro, usate Google, informatevi.
Non criminalizzate internet
Vietare ai più giovani di frequentare la rete, o allontanarli dalle tecnologie della comunicazione è sbagliato. Le potenzialità del web sono infinite, si tratta di favorirne un utilizzo consapevole, a tanti vantaggi sono associati degli svantaggi . Questo non è certo legato al mezzo in sé, ma all’utilizzo che se ne fa. Probabilmente dovremmo iniziare a considerare internet non più come un mezzo, ma come un vero e proprio ambiente dove gli esseri umani vivono parte della loro vita.
Imparare a chiedete aiuto
Agli insegnanti, psicologi, poliziotti e altri esperti, a chi nel settore è disponibile. Senza agire d’impulso, in caso di difficoltà prendetevi il tempo di chiedere aiuto. “Fate rete contro i pericoli della Rete”. In primo luogo, alleatevi tra mamma e papà, parlatene e trovate una linea comune. Fate capire ai vostri figli davanti a un problema che li riguarda, che sapete e che ci siete, potete aiutarli, soprattutto ai primi segnali di disagio quando si può davvero intervenire ed evitare danni.