Digital Storytelling come farne una professione dalla scuola sino al machine learning
Storytelling Digitale – Digital storytelling – narrativo, geografico, business storytelling, e si potrebbe andare avanti per molto tempo. Lo Storytelling, la narrazione, che abbiamo respirato insieme con la voce dei nostri genitori, dalle ninnenanne sin dai primi istanti della nostra vita, è diventato strumento ineludibile. Di formazione, di apprendimento a scuola, è un motore di creatività. Soprattutto una professione che si raffina sempre di più, proiettata direttamente nel futuro.
Si assumono storyteller, se digitali è meglio
Nel sito Indeed, leader nella ricerca di personale nel mondo, con le più diverse competenze la parola Storytelling è contenuta in oltre 6.600 profili ricercati- in tempo reale – da aziende come: Disney, Circle du Soleil, ma anche Bloomberg, Pearson, e ovviamente Google. Ricercano “Digital Storyteller/Content Specialist” anche grandi ospedali del Texas, catene di librerie on line, fondazioni, università, business school.
La figura professionale ha grandi potenzialità occupazionali trasversali: si va dalla valorizzazione dei beni culturali tangibili e intangibili, al commercio, alle fiere e eventi, nei musei, nelle mostre. Di grande attualità sono gli sbocchi verso il settore commerciale e retail anche con la costruzione di esperienze in modalità fisiche e virtuali. La costruzione d’ impianti narrativi è inoltre richiesta per la valorizzazione di marchi e prodotti in quello che è definito “business storytelling”, necessario alla start up come alla multinazionale.
Altro ambito è quello della formazione ed educazione in cui l’approccio esperienziale è sempre più diffuso e reso efficace dall’interazione.
Digital Storytelling a scuola
Lo Storytelling è una pratica didattica ormai consolidata e considerata efficace ai fini dell’apprendimento perché una storia è più facile da capire e ricordare di una spiegazione, perché usa le stesse strategie che gli esseri umani usano per dare significato a quanto hanno intorno, perché mantiene sullo stesso piano il linguaggio quotidiano e il linguaggio proprio delle discipline. L’utilizzo didattico dello Storytelling comprende una prima parte in cui si impara la grammatica delle narrative, e una seconda che prevede la creazione di storie come strumento per lo sviluppo di nuove competenze.
Si tratta di una delle tecniche usate nella promozione delle competenze digitali ridefinite di recente dalla Commissione Europea nel DigCOMP, Digital Competence Framework for Citizens.
Tra queste molte sono direttamente legate ad attività di Digital Storytelling, come per esempio quelle relative a informazione e Data Literacy (ricercare, valutare e gestire dati, informazioni e contenuti digitali), alla comunicazione e alla collaborazione (interagire, condividere e collaborare con le tecnologie digitali), alla creazione di contenuti digitali (sviluppare, integrare e rielaborare contenuti digitali, utilizzare copyright e licenze), al problem solving (risolvere problemi tecnici e usare creativamente le tecnologie digitali).
I passaggi chiave
Le nuove tecnologie offrono una vastità di strumenti per la creazione di storie e la combinazione tra l’arte di inventare una storia e l’uso di una varietà di strumenti multimediali come grafica, audio, video e web si definisce “Digital Storytelling”. Se apparentemente la produzione di questa tipologia di prodotti può sembrare semplice, la creazione di un Digital Storytelling richiede una dettagliata pianificazione delle operazioni da svolgere. Gli studenti devono imparare a utilizzare i differenti strumenti tecnologici, così come di risolvere i problemi emersi nel corso del loro utilizzo. Sia riguardo alla padronanza tecnica sia alle dinamiche sociali e comportamentali a essi correlati.
In pratica possono essere individuati otto passaggi per la realizzazione di un Digital Storytelling.
- Definire l’idea iniziale attraverso una breve descrizione, un diagramma, una domanda.
- Ricercare, raccogliere, studiare informazioni sulle quali sarà costruita la storia.
- Scrivere la storia definendo lo stile della narrazione.
- Tradurre la storia in una sceneggiatura.
- Registrare immagini, suoni, video.
- Montare e ricomporre il materiale.
- Distribuire il prodotto.
- Raccogliere e analizzare i feedback.
Tool e app utili per realizzare un racconto digitale
Ci sono tantissime risorse on line che permettono di realizzare una narrazione, con l’utilizzo di diverse modalità espressive. Per il video storytelling un team di motivati studenti della secondaria di primo grado possono usare iMovie (solo su dispositivi Apple). In alternativa Filmora per il video-editing, che offre molti effetti per personalizzare le proprie riprese e renderle originali.
Se si vuol aggiungere un podcast si può realizzato con Soundcloud , usato per registrare anche brani musicali.
L’idea è invece quella di realizzare un ebook collettivo di ultima generazione? tra più semplici c’è Ourboox, ma per degli effetti speciali creativi ci si può sperimentare con Adobe Spark Pages, che fa fiorire oggetti, volti, squarci, meraviglie – anche dati e mappe – sfogliando virtualmente le pagine di un romanzo.
Per il giornalismo digitale di ultimissima generazione, che ha tra le sue priorità quella di analizzare le notizie e smascherare le Fake News, si deve cominciare a familiarizzare con i tool dell’Intelligenza Artificiale. I ragazzi un po’ più grandi e appassionati di tecnologia innovativa, che vogliono seguire questo tema potrebbero avvicinarsi a il progetto TensorFlow, una community aperta a tutti. TensorFlow è una software library open source. Originariamente sviluppato da ricercatori e ingegneri del team di Google Brain all’interno dell’organizzazione, attualmente è utilizzato come supporto per il Machine Learning.
Soprattutto è interessante aprirsi alla sperimentazione, alla ricerca, alle competenze che si sono sviluppate sui propri social media.
E’ un settore in grande evoluzione, è una buona occasione per mettersi in gioco, studenti e insegnanti insieme.