Dipendenza da smartphone per i minori? Gli adulti li superano di molto.

Sei in ansia perché i tuoi figli passano ore con gli occhi sullo smartphone? Non è il tempo passato dai bambini davanti allo schermo di cui dovresti preoccuparti. Ma è il tuo! E’ il Word Economic Forum a lanciare questo allarme. Ricerche recenti stanno valutando il ruolo che ha l’uso eccessivo dei device da parte dei genitori sullo sviluppo di un bambino. I risultati non sono per nulla incoraggianti.
Limiti ai minori sul tempo da passare on line. Ma i genitori vanno ben oltre.
E’ stato scritto molto sui pericoli della dipendenza dai device digitali, in particolare del tempo passato davanti allo schermo connesso in rete per i minori.
L’Accademia Americana di Pediatria, nel frattempo, consiglia che i genitori limitino l’uso dello schermo a un’ora al giorno per i bambini dai 2 ai 5 anni, e consiglia “limiti consistenti” per i bambini dai 6 anni in su. Il messaggio di base è che il tempo trascorso in rete non è male di per sé. Se e è troppo può allontanare un bambino da attività più significative, come il gioco, oppure interagire con gli altri e godersi una sana notte di sonno.
Ma che dire dei genitori?
L’Italia quarta per uso di mobile device.
Questo grafico la dice lunga. L’Italia è il quarto Paese al mondo, dopo gli Usa, per utilizzo di dispositivi mobili, smartphone in primo luogo. Oltre due ore e mezzo al giorno, così com’è descritto nell’indagine che coinvolge i maggiori di 16 anni.
The Conversation, il media on line, fonte indipendente della comunità accademica e di ricerca internazionale ha stimato ch più di due miliardi di persone possiedono uno smartphone. In tutto il mondo. L’utente medio lo controlla 85 volte al giorno.
Quasi la metà (46%) degli americani dichiara di non poter vivere senza il proprio smartphone.
Ciò che sembra inadeguato e dannoso e l’uso che ne fanno quando sono con i loro figli, specie quelli più piccoli.
Il genitore distratto dal suo smartphone
Erika Christakis, autrice ed educatrice per la prima infanzia, scrive su The Atlantics
che lo sviluppo dei bambini è addirittura danneggiato dal fatto che i loro genitori siano costantemente immersi dalla tecnologia. Parla di “genitorialità distratta”. Ribadisce che sul tempo passato davanti lo schermo di un tablet, smartphone o pc, la preoccupazione del genitore per ciò che fa il figlio, non gli fa vedere la sua realtà.
I genitori dovrebbero preoccuparsi meno per i bambini, ma molto di più per il loro comportamento che può sfociare in una dipendenza digitale.
Quelle conversazioni interrotte.
Tra le conseguenze principali di una genitorialità distratta c’è il danno allo sviluppo linguistico di un bambino. L’espressione linguistica è il miglior fattore che rileva sul futuro rendimento scolastico. Christakis riferisce di studi che mostrano l’importanza della conversazione per il cervello di un bambino nell’età dello sviluppo.
Addirittura la presenza nella nostra vita dei digitale device avrebbe delle ricadute sui modelli vocali che i genitori tendono ad adottare quando parlano con i con i neonati e i bambini piccoli. Pare siano caratterizzati da un tono più acuto, una grammatica semplificata e un entusiasmo esagerato.
Non interrompere l’apprendimento delle prime parole
Altro esperimento e nuova ricerca. Sono state coinvolte 38 madri e i loro bambini di due anni. A queste mamme è stato chiesto d’insegnare ai loro bambini due nuove parole. Una alla volta.
Durante uno dei periodi di apprendimento, il telefono della madre suonava e lei si fermava per rispondere alla chiamata. Nell’altro caso, la madre non è stata mai stata interrotta. I bambini imparavano la parola quando l’insegnamento non veniva interrotto, ma quando l’interazione veniva interrotta, non imparavano. Ovvio dirà qualcuno.
Quando una telefonata può rovinare tutto.
Ma i genitori se ne accorgono, oppure ormai tutto ciò avviene automaticamente inconsapevolmente?
E l’US National Library of Medicine National Institutes of Health ad avvalorare che se l’adulto si dedica a insegnare al bambino alcune parole nuove, una telefonata può rovinare tutto.
Christakis sostiene anche che i bambini sono programmati per ottenere tutta l’attenzione di chi si prende cura di loro. Il che significa che il se il genitore è costantemente distratto, inconsapevolmente è probabile che aumentino, per esempio, i classici i capricci. Utilizzati dai bambini dalla tenerissima età per ottenere attenzione.
Apprensivi e distratti
Erika Christakis fa un ritratto interessante della genitorialità, ai tempi del 4G ormai, possiamo dire. “Sembra che ci siamo imbattuti nel peggiore modello di genitorialità immaginabile. Madri o padri sempre presente fisicamente, bloccando così l’autonomia dei bambini. Ma non adeguatamente presenti emotivamente”.
Un buon consiglio e un po’ di pietà è rivolta da questi esperti propri ai genitori.
“I genitori dovrebbero concedersi il permesso di sottrarsi alla pressione soffocante di esserci sempre e per tutti. Viene il momento che si ha bisogno o di mettere il proprio bambino in un box a giocare.
Però, quando siete con vostro figlio, mettete giù il vostro dannato telefono”.
Certamente una buona dritta.
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