DonnexStrada: tornare a casa senza essere sole
Alcuni dati Istat 2018 indicano che il 30 per cento delle donne non esce di casa la sera perché ha paura. Aggressioni fisiche, catcalling e stalking sono minacce più comuni di quanto possiamo credere. Da parte delle istituzioni ci sono solo iniziative sporadiche che possano invertire la tendenza. Per questo motivo ben vengano iniziative ben pensate anche online, che mirino a tutelare l’individuo e non solo. A volte l’unione fa la forza, ma anche la conoscenza. Per questo vi parliamo di Donnexstrada e della sua potenza comunicativa.
Il bisogno
Da “mandami un messaggio quando sei a casa” fino al “ti chiamo finché non sei davanti alla porta“, frasi che abbiamo sentito almeno una volta nella nostra vita. La ragione è sempre la medesima: l’impossibilità per una ragazza di godersi un percorso senza il timore di essere importunata. Spesso la sera o se in generale il quartiere è pericoloso, diventa normale essere in compagnia telefonica di amici, il proprio partner o persino la famiglia. Capita però che non ci sia qualcuno dall’altra parte, pronto ad accogliere la nostra richiesta. Donnexstrada è un progetto di aiuto, che ha una pagina Instagram molto popolare, nata proprio per questa ragione.
Non c’è orario
Che sia mattina presto o tarda notte, non importa. Qualcuno del team c’è sempre, disposto a far partire una diretta della pagina Instagram. Essa può essere sia pubblica che privata, in base alle esigenze e alla privacy della persona in questione. Lo scopo è quello di avere testimoni in caso di violenze, ma non solo: rasserenare e far compagnia alla persona al momento in giro.
Chi ha avuto questa idea?
Non stupirà che l’idea sia partita proprio da una ragazza: Laura De Dilectis, che a marzo di quest’anno inizia questo progetto con fine duplice. Aiutare tante ragazze nelle sue condizioni e sensibilizzare su questi temi. La ragazza ha lavorato un anno alla Casa Internazionale delle donne di Roma, incontrando anche Ilaria Saliva, una coetanea che da volontaria è tra le persone che gestiscono la pagina.
La maggior parte chiede aiuto immediato
Le richieste, spesso avvengono per un contatto tempestivo. Altre invece chiedono un appuntamento specifico ad un orario in cui magari il soggetto si deve recare in metropolitana. In diverse occasioni c’è chi disdice perché, nel frattempo, trova una persona vicina con cui chiacchierare. Ciò che però non manca mai è il ringraziamento per un servizio gratuito quanto importante. Le città che richiedono più contatto? Milano, Roma e Bologna.
Una crescita enorme
Al momento in cui stiamo scrivendo, la pagina ha raggiunto l’invidiabile cifra di quasi centomila followers. Tra chi usa il servizio, ma soprattutto sostenitori dell’iniziativa. Anche uomini, che si informano su come aderire all’iniziativa o dare un sostegno alla causa. Non sorprenderà sapere che il servizio non fa alcuna distinzione di sesso dinnanzi alle chiamate, ed è pronto a dare una mano a chiunque si senta minacciato.
I troll purtroppo non mancano nemmeno in queste situazioni
C’è persino chi si è approfittato della buona fede dello staff per creare profili fake ostacolare le funzioni della piattaforma. Ad esempio è capitato di interagire con utenti che non rispondevano alla chiamata per poi tempestare di messaggi privati offensivi i volontari. Provando anche a screditare altrove il loro operato. Segno che, per quanto sia nobile la tua causa, devi sempre mettere in conto la possibilità che qualcuno possa farti perdere tempo e basta.
Il progetto non si ferma qui
Si educa anche sulla prevenzione e alla comprensione dell’esperienza. Per la parte più descrittiva, lo staff sta raccogliendo testimonianze di persone che abbiano avuto brutte esperienze in passato. In secondo luogo, c’è il progetto di fornire un supporto psicologico attivo a prezzi accessibili a tutti. Con la possibilità di istituire seminari formativi sia per professionisti che a comuni cittadini. Per capire come e quando intervenire in caso di una molestia.
Il digitale per unire
Tutto questo è quindi partito da una semplice pagina Instagram appena mezzo anno fa. Una buona pratica che illustra alla perfezione cosa si possa fare attraverso una buona idea e un po’ di organizzazione. Rendere utile la tecnologia è tra gli scopi di un sano percorso di educazione digitale. Per scoprire assieme a noi altri modi di raggiungere questo scopo, seguici sul blog e attraverso i nostri corsi.