La realtà virtuale insegnerà educazione ambientale nelle scuole

Spesso i genitori vedono con diffidenza i nuovi prodotti nel campo dell’informatica. Concetti come la “realtà aumentata” o “visori vr” vengono visti come escamotage futuri per poter meramente vendere un nuovo prodotto ambito dai propri figli. Magari nel campo dei videogiochi o come nuova esclusiva feature da smartphone che diventerà un trend. Diverse di queste applicazioni in realtà nascono per scopi nobili e spesso possono avere degli ottimi coinvolgimenti dal punto di vista scolastico. Migliorando quello che è il processo di apprendimento dei ragazzi. A tal proposito qui parleremo di come la realtà virtuale insegnerà educazione ambientale nelle scuole.
Cosa si intende per realtà virtuale?
Innanzitutto parliamo di una realtà simulata, un “non luogo” tridimensionale imbastito al computer che può essere visionato e in cui il soggetto può persino interagire con l’ambiente ricreato usando delle periferiche. Tali strumenti sono i visori, guanti e auricolari dell’ultima generazione. Essi aiutano ad ambientarsi e a muoversi in uno scenario che sembra assai realistico, proiettando quindi anche nozioni o spiegazioni con un coinvolgimento maggiore rispetto al consueto.
Realtà virtuale e realtà aumentata, c’è differenza?
Ovviamente si. La realtà virtuale cala un utente in un nuovo contesto, totalmente immersivo. Lo isola dall’ambiente intorno a sé ed è come se lo trasportasse in una nuova dimensione. La realtà aumentata invece arricchisce o semplicemente potenzia alcuni contenuti digitali all’interno della nostra vita di tutti i giorni. Nel secondo caso possiamo prendere ad esempio la famosa applicazione di “Pokemon Go“, in cui mostriciattoli virtuali appaiono nella fotocamera dello smarphone in maniera più realistica del normale. Per altezza e profondità di campo. Ovvero un elemento virtuale, che si integra però in uno scenario vero come può essere la piazza cittadina in cui la persona sta giocando.
Il progetto scolastico di Realtà virtuale
Nelle scuole di tutta Italia sbarcherà presto Immaginaria 360°. Uno studio di realtà virtuale dedicato ad insegnare ai più piccoli l’importanza della qualità dell’aria che respiriamo ogni giorno. L’ambizioso lavoro è nato da un sodalizio di “Ancitel Energia e Ambiente” in collaborazione con Liquigas, in maniera da porre la tecnologia al servizio della didattica. Lo scopo è sensibilizzare su un tema importante, partendo dalle nuove generaizoni. Grazie ai visori, gli alunni potranno vivere questa sensazione immersiva. Un viaggio tra città particolarmente inquinate, il traffico urbano, le fabbriche. A fine di questo percorso digitale verranno insegnate le azioni virtuose che possono migliorare l’ambiente in cui viviamo.
Le parole del presidente di Ancitel Energia e Ambiente
“Con Immaginaria 360° prosegue il nostro impegno sull’educazione ambientale con modalità virtuale. Oltre al tema dei rifiuti e dell’acqua, dal 2019 saremo in grado di offrire agli alunni un modulo di educazione ambientale che comprende anche l’aria, la componente fondamentale del nostro ecosistema. Conoscere l’elemento, le sue criticità e la necessità di salvaguardarlo con i nostri comportamenti quotidiani, costituisce la mission che ci siamo dati sin da quando abbiamo iniziato ad occuparci dei temi di sviluppo sostenibile”. Annuncia un raggiante Filippo Bernocchi.
Nuove tecnologie per la consapevolezza di vecchi problemi
Insomma, ancora una volta è dimostrato come l’uso di avanguardie tecnologiche possa essere concreatamente impiegato per una utilità pedagogica. Il nostro e il vostro scopo sarà sempre quello di cogliere simili buone pratiche e saperle diffondere alla comunità. Al fine di ottenere un numero sempre più alto di cittadini digitalmente consapevoli, nel nostro piccolo siamo tutti un po’ ambasciatori del futuro.
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