Fortnite crea dipendenza? Una class action contro i programmatori
Le troppe ore davanti ad un monitor rappresentano un problema di almeno tre generazioni di genitori, preoccupati per l’eccessivo coinvolgimento ai videogiochi dei propri figli. Una condizione discussa in molte sedi (Talk show, articoli, seminari), che arriva forse per la prima volta a formare una class action per denunciarne i pericoli. Forse Fortnite crea dipendenza? Ne parliamo in questo articolo.
Il caso
Uno studio legale canadese sta preparando una causa contro la casa produttrice del videogioco: la Epic Games. L’accusa è quella di non aver informato i clienti sui possibili effetti negativi del gioco. Si punta infatti il dito contro una dipendenza psicologica, non lontana da quella avvertita con sostanze come il tabacco e gli stupefacenti.
Il team della denuncia
La Calex Legal di Montreal ha rilasciato alcune dichiarazioni al riguardo tramite il loro portavoce e avvocato Alessandra Esposito Chartrand. “La Epic Games, quando ha sviluppato Fortnite, per anni e anni ha assunto psicologi in modo da scavare nel cervello umano. Si sono concentrati sulla creazione di un gioco che fosse quanto più possibile in grado di creare dipendenza, indirizzandolo verso un pubblico giovane“. Questa la grave accusa lanciata da Chartrand.
Il precedente
Gli avvocati dello studio di Montreal contano di portare a casa un successo simile a quello ottenuto in un’azione intentata contro le associazioni di tabacco del Quebec.
In quella situazione, la class action aveva accusato le società di non aver fornito sufficienti informazioni ai clienti sugli effetti collaterali dei propri prodotti. Un precedente giurisprudenziale importante per una azione collettiva che, in Nord America, è molto popolare quanto efficace. Tali azioni rappresentano anche un importante strumento di propaganda personale per gli studi legali, che spesso pubblicizzano il loro talento lavorativo attraverso simili prese di posizione.
Le dovute perplessità in merito alla vicenda
La casistica potrebbe anche volgere a favore del team di legali, ma la nota casa di videogiochi può avvalersi di un dettaglio importante. Nei termini e nelle condizioni di utilizzo di Fortnite, si legge che non è possibile perseguire la Epic Games riguardo alle caratteristiche del gioco. Cliccando nelle prime schermate del titolo si accetta quindi consapevolmente ogni rischio in merito, pena il non poter giocare.
Una vicenda in bilico
Il procedimento potrebbe risolversi in entrambi i modi. Sicuramente sul giudizio finale graverà la decisione dell’Organismo Mondiale della Sanità, risalente all’inizio del 2019, di considerare i disturbi da videogiochi come vere malattie. Che Fortnite sia un gioco studiato per essere duraturo ne abbiamo parlato persino noi, ma possono bastare queste caratteristiche per condannare il team di sviluppatori? Lo sapremo a breve. Seguiremo la vicenda per voi.