Game Thinking: giocando e programmando da piccoli verso le professioni del futuro
Troppo tempo passato sui videogiochi da bambini e adolescenti? Aggiungendo creatività e impegno a scuola e a casa, loro stessi con insegnanti specializzati possono praticare il Game Thinking, e andare verso importanti professioni del futuro. Vi raccontiamo tutto in questo articolo.
Game@School, l’Olimpiade Nazionale del Videogioco
Il videogaming è già entrato a scuola, attraverso i vari processi di Gamification. L’obiettivo è focalizzare l’attenzione dello studente sulle singole fasi di “gioco”, attraverso l’adattamento dei contenuti al linguaggio dei giochi digitali. Il metodo funziona poiché agisce, su aspetti motivazionali che riguardano la ricerca di un maggiore riconoscimento sociale. E soprattutto la volontà di essere autonomi nel proprio ruolo, per raggiungere un’abilità specifica o uno scopo percepito come importante dallo studente.
Su queste premesse si è svolta la seconda edizione di Game@School.
Con 239 squadre per un totale di oltre 800 studenti delle scuole primarie e secondarie che lo scorso febbraio si sono sfidate per creare un videogioco destinato alla didattica a scuola, sul tema della “Scoperta”.
Una sfida animata dai giovani video maker che nella vita quotidiana masticano video game di tutti i tipi, ma che invece nel corso delle ore scolastiche si trovano di fronte a linguaggi del tutto differenti.
La gara si è svolta in contemporanea in 11 sedi in tutta Italia. Un movimento che vuole crescere, coinvolgere numeri più importanti negli ambienti, anche informali, dove si assorbe educazione digitale.
In contemporanea all’hackathon si è svolto un corso di formazione rivolto agli adulti. Agli insegnanti, chiamati a guidare una rivoluzione scolastica che è ancora tutta da capire, in quanto a competenze da trasmettere agli studenti.
Digital Bros Game Academy, aperte le iscrizioni
Consulente e fornitore di know how per Game@School, la Digital Bros Game Academy. A testimoniare che in questo ambito – videogiochi e dintorni – cominciano a farsi strada alcune realtà importanti che stanno muovendo il panorama di metodologie e approcci formativi.
Infatti proprio la Digital Bros Game Academy, di Milano, accademia di formazione dei futuri professionisti della Game Industry, si sta distinguendo per i metodi e i contenuti innovativi applicati alla formazione. All’Accademy si accede con un diploma di scuola secondaria di secondo grado. E’offerta una concreta opportunità per gli appassionati di videogame che vorrebbero fare della propria passione una professione.
Le iscrizioni per il nuovo anno accademico che partirà a settembre 2018 sono aperte. Ne usciranno futuri professionisti: Game Designer, Game Programmer e Game Artist 2D/3D.
Alla base del progetto l’intuizione e il background di Digital Bros, unica multinazionale italiana con ventennale esperienza nel settore del Game Entertainment, accreditata sullo scenario internazionale.
Il percorso formativo si ispira ai modelli “bootcamp” americani in cui il grado di immersione e partecipazione richiesta è totale. Digital Bros Game Academy utilizza un approccio hands-on, quindi l’apprendimento sul campo, pratico, concreto e partecipativo.
Gaming Thinking per la didattica, un’app
Da dove cominciare? Vi abbiamo già parlato di Mit Media Lab che attraverso il programma Scratch, attualmente comincia a diffondere l’insegnamento della “programmazione creativa” anche nelle scuole italiane.
Con i programmi anche per i piccolissimo come Scratch Junior, si mette in moto la fantasia dei bambini, che con un tablet e poche istruzione cominciamo il loro percorso da inventori di videogiochi.
Molte altre app s’ispirano a Scratch.
Esistono altre applicazioni che si possono definire “ibride”, a disposizione degli insegnanti per la gestione della classe, della didattica e per gestire i rapporti con gli studenti e le loro famiglie.
Una di queste è ClassDojo.
Un’app game thinking-oriented, progettata per raggiungere altri obiettivi. Realizza una miglior gestione della didattica tradizionale, stimola la partecipazione attiva degli studenti, la valutazione dei risultati.
L’app ClassDojo è usata ormai in due terzi delle scuole americane, ma sono milioni gli utenti anche nel resto del mondo. E’ utilizzata in 180 paesi nel mondo.
Disponibile su Apple Store e Google Play, funziona come un social network, o meglio una social community. I genitori possono monitorare il lavoro fatto a scuola dai propri figli, grazie alle foto e ai video caricati dagli insegnanti.
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