Genitori connessi, studiano il web per evitare rischi ai propri figli
Fioriscono progetti per trasmettere competenza e consapevolezza digitale agli adulti, ai genitori in particolare, e agli educatori, per conoscere i linguaggi e gli strumenti della rete: l’obiettivo è guidare, affiancare e assistere i ragazzi, evitando così i rischi di manipolazione, violenza verbale, bullismo e adescamento. Vi raccontiamo di una buona pratica a Reggio Emilia, con l’obiettivo di prevenire problemi per le generazioni più giovani connesse in rete e ormai immerse in una vita digitale.
Genitori Connessi
Uno di questi progetti è partito a Reggio Emilia nel 2016 e continua quest’anno con la sua seconda edizione sino al 2019 , si chiama “ Genitori Connessi”.
Sta coinvolgendo altre città d’Italia in un percorso piuttosto originale, nel modo in cui genitori ed educatori apprendono linguaggi e strumenti del web per interagire meglio con i ragazzi.
Formare genitori tutor
Infatti, tutto il percorso formativo è rivolto a individuare e formare 30 tutor volontari, accompagnati da due o tre al massimo animatori digitali in tutta Reggio Emilia. I tutor – animatori – li assistono, con la loro presenza fisica, in una formazione che si compone di una parte a distanza, con l’utilizzo di video, e una parte esperienziale durante la quale prendono contatto con strumenti, programmi, applicazioni digitali, per studiarle e arrivare a padroneggiarne l’uso. Entrando concretamente nel mondo della “touch generation”.
Questi genitori / tutor, a loro volta, trasmettono le conoscenze e competenze acquisite ai 50/60 genitori di studenti degli istituti comprensivi, ogni gruppo di genitori frequenterà quattro incontri formativi di circa due ore e mezzo l’uno in tre mesi.
La scuola: terreno di fertilizzazione digitale
I laboratori, e i seminari si possono anche fruire online, gli spazi dove si svolgono gli incontri di formazione con gli adulti sono spesso fuori dalla scuola, in luoghi informali di apprendimento, ma l’obiettivo è raggiungere i bambini e i ragazzi di età scolare e quindi sviluppare un percorso di progressivo di avvicinamento sino a fare della scuola un terreno di “fertilizzazione digitale” ricettivo.
L’iniziativa promossa dall’Agenda Digitale dell’Emilia-Romagna (ADER), a carico del Comune di Reggio Emilia, è condotta con la supervisione scientifica dell’Università Milano Bicocca e di Unimore (Università Modena e Reggio Emilia).
Il progetto prosegue e con la realizzazione in Emilia-Romagna di dieci Laboratori Aperti (uno per ogni città capoluogo), intesi come spazi di contaminazione digitale e come centri di competenza distribuita. Al termine del percorso, lungo il biennio 2017-2019 si arriverà a toccare i 12 istituti comprensivi della città, e saranno raggiunti e formati 1000 genitori.
Buona pratica replicabile
E’ una buona pratica valorizzata dal FORUM PA 2017 tra i progetti su scuola ed educazione digitale: didattica e ambienti di apprendimento digitale e alfabetizzazione digitale, che altre città stanno applicando e che può essere promossa nelle scuole o in altri ambiti formativi.