Mancano gli insegnanti? I genitori li han trovati grazie a Facebook
I Social Network hanno sicuramente dettato alla società un nuovo ritmo nel dialogo, nelle interazioni, persino nei problemi. Lo scambio di vedute, di insidie e opportunità ha fatto in modo che molte dinamiche sociali cambiassero nell’ultimo decennio. Al punto che lo stesso pubblico inevitabilmente sia divenuto più smaliziato dinnanzi a questi luoghi vituali. Ma c’è spazio ancora per qualche bizzarra circostanza che quasi assomiglia ad una piccola favola. Per farvi un esempio, questa è la storia di un comune che ha risolto la propria mancanza di insegnanti grazie ai genitori che li han trovati su Facebook .
L’accaduto
Supponi di aver lasciato che l’iter legislativo facesse il suo normale corso anche quest’anno. Ma di trovarti comunque alcune classi scoperte per colpa di alcune defezioni (esattamente tre) a bocce ferme. Che fare? Sarebbe un dilemma un po’ per tutti. Ed è proprio ciò che è accaduto al polo scolastico Coltro, in provincia di Verona. Una situazione in cui le insegnanti per la primaria in graduatoria erano finite dalla lista. Ci dunque hanno pensato alcuni genitori dei piccoli che frequentano la primaria di Brognoligo-Costalunga , inoltrando il post del preside. Dopo aver intavolato una riunione.
Una pratica non così rara
«Mi stupisce lo stupore». Esordisce così il dirigente scolastico Giuseppe Boninsegna: «perché da qualche anno anche molti miei colleghi dirigenti utilizzano i social per rilanciare la ricerca di maestre». A riguardo è più specifico: «per ovviare agli inconvenienti mi rivolgo direttamente a docenti universitari ai quali chiedo di fare passaparola tra le laureande! Il problema lo abbiamo risolto così». Di certo non fa piacere immaginare una condizione scolastica spesso preda di soluzioni last minute per una società che meriterebbe ben altri meccanismi istituzionali dalla base più funzionali. Ma vedere comunque persone che si uniscono per cercare soluzioni è un qualcosa di certamente piacere. Soprattutto considerando che spesso i Social sono visti come un antagonista generico all’istruzione scolastica per via della sua possibile componente distrattiva. Ma lo ripetiamo sempre: l’importante è sapere usare bene la tecnologia che è intorno a noi.
I feedback
L’idea ha funzionato così bene che hanno risposto alla chiamata anche professionisti dall’altro capo d’Italia. Con relativi genitori degli alunni a pensare ai problemi logistici. Ad esempio cercare il Bed&Breakfast per le insegnanti o il piccolo appartamento dove farle dimorare. Tutto questo mentre la scuola provvedeva a sistemare nel migliore dei modi le ore scoperte con altri docenti in maniera provvisoria.
L’importanza della condivisione consapevole
Questa storia, speriamo a lieto fine, deve farci riflettere su una nostra possibile abitudine. Riguarda il modo di alimentare le notizie. Spesso rilanciare una news in buona fede diventa un meccanismo spontaneo. Ma non tutte le vicende sono così come le vediamo. Molte Fake News per anni si sono diffuse facendo leva sulla bontà degli utenti o anche su sentimenti come sdegno, paura e diffidenza. L’importante è la consapevolezza. L’informarsi sulla possibilità di poter incorrere ad una bufala, visionare la fonte quanto sia attendibile. Sono i piccoli gesti come questi che possono aiutare luoghi virtuali come Facebook a diventare posti migliori di come li vediamo adesso. Digital Education Lab da sempre si batte per questi temi pedagogici, se ti interessano tali argomenti continua a leggere il blog e segui le nostre pagine social.