Green Pass falsi: tra truffe e perquisizioni
Il Green Pass è tra le misure di garanzia più adottate nel territorio europeo al fine di convincere ad immunizzarsi i così detti “Boh Vax“. Ovvero quella fascia di popolazione che ancora tentenna nel prendere un appuntamento per la vaccinazione. Una misura ovviamente perfezionabile, ma che ha registrato (in Italia e non solo) un incremento di adesioni non indifferente. Il rovescio della medaglia di questo successo ha riguardato non solo alcune polemiche o manifestazioni di dissenso, ma alcune preoccupanti attività clandestine. In questo articolo parliamo di Green Pass Falsi.
Le percentuali di adesione
In Italia, praticamente una persona su due (47%) aveva già il green pass al momento in cui è entrato in vigore il 6 agosto. Un’altra fetta della popolazione (20%) aveva invece avviato l’iter per acquisire il certificato vaccinale, il Qr code da mostrare al personale di ristorazione per consumare tra i tavoli al chiuso di un esercizio commerciale. Una misura che, nei prossimi giorni, sarà estesa anche a diverse altre categorie.
Green Pass falsi
Da metà luglio, su Telegram sono moltiplicati i sedicenti gruppi che promettevano di raggirare il sistema: offrire un pass tarocco dietro pagamento. Una forma non solo pericolosamente illegale che vanificherebbe le misure del governo di placare la diffusione del virus, ma del tutto non necessaria. Infatti disponendo di un tampone nelle 48 ore precedenti è comunque permesso accedere alle strutture.
Prezzi da capogiro
I truffatori proponevano il certificato fasullo per la somma di 300 euro per il singolo individuo. Ma non si limitavano a questo, bensì anche a “pacchetti famiglia” fino a 500 euro con copertura di tre persone. Le persone interessate avrebbero dovuto mandare i propri estremi (carta d’identità, codice fiscale e così via) in privato e pagare la cifra in criptovalute. Ovvero una tipologia di credito non tracciabile.
La truffa ai truffatori
Con l’arrivo di agosto, i canali in questione hanno iniziato a minacciare i loro clienti di consegnare i dati in loro possesso alla polizia se non avessero pagato la cifra pattuita. Altri addirittura hanno chiesto una cifra più alta approfittando della situazione di ricatto. Portando i malcapitati non solo a non avere il Green Pass falso, ma a ritrovarsi con il portafoglio più leggero e altri potenziali problemi futuri.
I dati
Ricatti monetari a parte, è incredibile pensare che una moltitudine di persone abbia deciso spontaneamente di regalare i propri dati a degli sconosciuti e che potrebbero essere usati per ulteriori truffe o raggiri. Il paradosso è di non fidarsi della medicina e delle iniziative dello stato (vedasi l’insuccesso dell’App immuni) per poi cadere in queste insidie così palesi. Dove a rischiare non è il solo membro della famiglia alla ricerca di simili stratagemmi, ma anche i suoi parenti distratti o meno avvezzi alla tecnologia.
I primi provvedimenti
Già nella prima settimana di agosto la polizia ha individuato ben 32 canali Telegram specializzati in questi raggiri, arrestando 4 persone in una operazione che ha coinvolto Bari, Milano e Roma. Quattro gli arrestati, due di questi sono addirittura risultati essere minorenni.
Scoprire quali Green Pass siano autentici
L’applicazione che permette di controllare l’idoneità dei certificati in pochi secondi si chiama Verifica19 ed è già liberamente scaricabile. Green Pass Italia invece si dimostra una valida App per mostrare il proprio documento digitale e quello della propria famiglia senza troppi click. Entrambi sono dispositivi sicuri. Ricordiamo che con la mancanza di documentazione valida ad un controllo si rischia una multa variante tra i 400 e i 1000 euro.
Se non vi è ancora giunta la mail o l’sms per l’authcode per scaricare il Green Pass
Ricordiamo che sul sito www.dgc.gov.it è possibile recuperare in autonomia il codice authcode. Semplicemente inserendo il codice fiscale, le ultime 8 cifre della tessera sanitaria e la data della vaccinazione. Completata l’operazione sarà possibile scaricare il Green Pass, sia in formato esteso che solo in QR code. Per tutte le altre problematiche è attivo un numero verde, il 1500, ventiquattr’ore su ventiquattro.
Gli strumenti a disposizione per una tutela personale e del prossimo
Conoscere i diritti e i doveri, i pericoli e le agevolazioni, permetterà un po’ a tutti di godersi l’estate con maggior tranquillità. Come ampiamente dimostrato da queste notizie, i malintenzionati non vanno certo in vacanza e l’unico modo per difendersi è la consapevolezza di una solida educazione digitale. Segui i nostri corsi, in partenza da settembre, e il nostro blog per saperne di più.