I giovani abbandonano Facebook e i social tradizionali sempre di più
Le nuove generazioni sembrano sempre meno interessate a quella forma primordiale di condivisione che, a loro, sembra essere sempre più antiquata. Ma perché i giovani abbandonano Facebook e le altre piattaforme storiche? E che contromosse stanno attuando le piattaforme? Analizziamolo in questo articolo.
Le contromisure del passato
Messanger Kids era stata una delle contromosse della piattaforma per venire incontro sia alle esigenze di comunicare dei più giovani che alla richiesta di maggiori tutele arrivate dai genitori. Questo sistema di messaggistica sicuro promosso dalla piattaforma non ha però ottenuto i successi sperati.
I social tradizionali sono sempre più in crisi
Gli analisti della società finanziaria Piper Sandler hanno pubblicato un interessante report, scaricabile qui, su un campione di 10.000 adolescenti residenti negli Stati Uniti. La richiesta era quella di elencare quale fosse il loro portale preferito. All’ultimo posto troviamo sia Facebook che Twitter con il solo 2%. Ben altre percentuali hanno Snapchat (35%), TikTok (30) e Instagram (22).
Un modo di comunicare maggiormente basato sulla presenza
Si predilige una forma di comunicazione più istantanea, meno verbale e maggiormente basata sulla presenza. Dove funziona a volte la mancanza di parole, come nel caso di Khaby Lame, vero mattatore di TikTok senza ver mai detto una sola frase. Basta il tormentone di un gesto, di una danza, di un talento eccezionale o un montaggio intelligente per suscitare ammirazione.
Non è solo questione di preferenza, i giovani abbandonano Facebook anche definitivamente
Negli ultimi due anni, ben il 19% degli adolescenti hanno lasciato la piattaforma ed entro il 2023 questa cifra potrebbe arrivare al 45. Per questa ragione il social vorrebbe reinventarsi. Magari anche grazie al sostegno di Instagram, per creare “ un’esperienza Facebook per i più giovani”.
Qual è la ragione di questa fretta di voler recuperare il terreno perduto?
Ovviamente il rischio è quello di perdere una buona fetta di pubblicità a vantaggio dei competitor. Ma soprattutto trovarsi una nuova generazione di clienti “educati” ad altre forme di intrattenimento lontane dalla piattaforma. Una catena che porterebbe portare ad una progressiva desertificazione del social più famoso del mondo. I problemi di questa scalata non sono pochi. A partire dalla pericolosità di affidare un account a persone nel fiore della loro crescita.
Sotto i tredici anni i social restano comunque poco consigliabili
Un dossier ottenuto dal Wall Street Journal, ad esempio, segnala come Instagram avesse recepito quanto il suo portale avesse avuto un impatto negativo sulla salute mentale di alcuni adolescenti. Soprattutto dinnanzi a questioni di immagine corporea e i modelli promossi dalle foto più popolari. Un disturbo che avrebbe riguardato addirittura “Un adolescente su tre”.
La difesa della società
Facebook si è difeso da questa segnalazione. Sostenendo che certi dati dello studio erano stati mostrati in maniera molto tendenziosa. Le conclusioni, infatti, sarebbero applicabili “solo a ragazze adolescenti che avevano già problemi con l’immagine del proprio corpo” e “non una su tre di tutte le ragazze adolescenti”. Non che la vicenda, puntualizzata in questo modo, non ci faccia ugualmente preoccupare. Anche perché il vicepresidente della società, Nick Clegg, ha promesso quantomeno un sunto contestualizzato della ricerca, ma per ora tutto tace ancora.
Nel frattempo Instagram for kids…
Una serie di polemiche ha portato a fermare i lavori per Instagram for Kids. L’ultimo ambizioso progetto del polo dei social che aveva creato numerose polemiche che avevamo raccontato in un nostro precedente articolo. I rappresentanti democratici statunitensi avevano dato battaglia proprio per evitare la nascita del formato baby del più famoso aggregatore di foto. Un testa a testa che, per ora ha portato i suoi frutti.
Il futuro dei social media
Siamo quindi destinati a forme di comunicazione sempre più istantanee e visive a rappresentare gli stati d’animo, i talenti e i pensieri? Presto per poterlo dire. Abbiamo prove di come le tendenze possano essere invertite in qualche anno a seconda delle urgenze espressive. Ciò che rimane vitale è rimanere aggiornati per la propria educazione digitale e quella della propria famiglia. Per questo vi invitiamo a continuare a seguire il nostro blog e di dare un’occhiata ai nostri corsi.