Il parental control su Spotify
Pochi giorni fa abbiamo parlato di come presto potrebbe essere vietata la vendita ai minori di videogiochi con il famoso bollino Pegi +18. La tutela dei giovanissimi non si ferma però solo su quel genere di prodotto per l’intrattenimento. Ad esempio anche la musica è un terreno di gioco che può presentare qualche insidia per i nostri figli. Il “parental control” non passa più per la scelta di quale CD comprare. I servizi streaming hanno reso praticamente gratuita (o quasi) una banca dati ricchissima di artisti per milioni di persone. Con i loro messaggi, testi e copertine non sempre adatti a tutte le età. Anche per questo il parental control anche su Spotify arriverà a breve.
Cos’è Spotify
Spotify da anni è il Netflix della musica. La più grande banca dati di canzoni esistente in circolazione (ben 50 milioni), tra le compagnie del settore è anche una delle poche ad offrire un servizio con account gratuito (con pubblicità) e un abbonamento familiare.
L’account Family
Parliamo di una tipologia di servizio destinato a tutta la famiglia che permette ad essa di risparmiare, lasciando la possibilità a più account di ascoltare la musica pagando un prezzo globalmente più basso. Fino ad oggi, il fattore economico è stato l’unica vera peculiarità di tale servizio. A breve però le cose cambieranno. Lo ha annunciato l’azienda svedese sul proprio sito, e che ha visto il debutto solo in Irlanda e che prevede un lancio in autunno in tutti gli altri paesi.
Il parental control su Spotify
I genitori, con l’account “family”, avranno un modo efficace per evitare che canzoni troppo esplicite e volgari (c.d. “parental advisory explıcıt lyrics”) giungano alle orecchie dei propri figli. Impedendo ai profili dei propri figli di riprodurre canzoni o podcast che Spotify considera, “eccessivi”, a causa del linguaggio utilizzato. Il filtro potrà essere controllato solamente dai genitori con una password. Modificando tutto dal Family Hub, il centro digitale di Spotify Family dove si gestiscono i profili e si controllano i pagamenti.
Altre novità in futuro?
Il cosiddetto “filtro parolacce” potrebbe non essere l’unica novità portata avanti dall’azienda scandinava. Che potrebbe presto decidere anche di fornire nuovi strumenti all’account genitore. Ad esempio monitorare quanto tempo i figli passano sull’applicazione o dare un termine stabilito ad un certo orario. Perché, si sa, le passioni sono importanti, ma sapersi gestire e non esagerare è determinante per il benessere dei minori. E spesso questi piccoli accorgimenti possono favorire l’opera di educazione digitale che le famiglie hanno il dovere morale di perseguire.