In Finlandia le fake news si combattono a scuola
Ultimamente Facebook ha chiuso ben 23 pagine che promuovevano fake news, contenuti che nel quotidiano inquinano il già complicato mondo dell’informazione. Un blitz senza eguali nel mondo dei social a cui probabilmente seguiranno altre azioni specifiche. Ma, si sa, prevenire è meglio che curare. In scandinavia si sono fatti passi da su questo fronte. Ad esempio in Finlandia le fake news si combattono a scuola, grazie ad un collaudato sistema di prevenzione e contrasto.
Le nazioni “resistenti” alle false notizie
Negli ultimi rapporti dell’International Press Institute, la Finlandia risulta tra i paesi meno permeati dalla cattiva informazione. Eppure anche loro sono esposti a fake news sugli stessi temi che vedono vittime il resto dei paesi europei (Italia compresa): su tutti immigrazione e campagne d’odio contro le minoranze.
L’esempio
Il canale video Internet RT Russia Today arrivò a diffondere una calunnia contro il governo finlandese. Accusato di aver rapito i bambini delle famiglie russe per venderli alle coppie omosessuali negli Stati Uniti. Attacchi feroci negli ultimi anni che però non hanno portato i risultati attesi. Anzi, i media locali hanno saputo ribattere alle notizie infamanti, sponsorizzando la replica (con le dovute fonti) in modo da ottenere la un’audience almeno pari a quella della calunnia in questione.
L’attenzione dei finlandesi verso la corretta informazione
Il governo Finlandese già nel 1968 imbastì il Council for Mass Media, un comitato di autoregolamentazione dei mezzi di comunicazione di massa. Con il potere di obbligare una testata giornalistica a pubblicare una rettifica in caso di violazione delle buone prassi professionali. Nessuna censura quindi, ma rettifiche palesi e trasparenti.
Fake News
Ad oggi, il medesimo governo impiega un centinaio dei propri funzionari in corsi per combattere la disinformazione. Istituendo nelle scuole lezioni, tenute da giornalisti, su cosa significa fare il proprio mestiere. Oltre a fornire dritte su come evitare le fake news. Insegnando non solo agli studenti, ma anche ai genitori e docenti, a leggere le notizie con attenzione e ad esercitare il proprio senso critico.
I risultati
Secondo un sondaggio nazionale dell’anno scorso, solo l’1% degli studenti fra 13 e 15 anni è vulnerabile a fonti cosiddette “alternative”. La fiducia verso i media tradizionali è rimasta alta nella società, nonostante i tentativi delle fake news. Se parliamo di adulti, il 50% conosce canali di informazione “alternativi”, ma di esso soltanto l’8% conferisce loro affidabilità. Mentre il 79% considera i giornali stampati la fonte più fidata.
L’azione di prevenzione non si ferma qui
Il giornalista Erkki Tovainen sostiene addirittura che: “La prima linea di difesa contro le bufale nasce dai maestri d’asilo“. E l’attuale opera finnica di anticorpi per fronteggiare le fake news sta continuando proprio nelle scuole, dove i “fat checker” digitali hanno iniziato a collaborare anche loro con i sistemi scolastici. In campagne di importanza fondamentali che hanno portato all’elaborazione di veri e propri manualetti come questi.
Tuo figlio saprebbe riconoscere una fake news?
Nei nostri corsi di storytelling insegnamo le basi dell’informazione, anche per offrire ai nostri piccoli alunni l’importanza ricercare autonomamente fonti autorevoli e sviluppare pian piano un proprio senso critico dinnanzi alla notizia.