Insegnare ai nostri figli che Instagram non rappresenta la realtà
Con i mesi abbiamo imparato a prendere le misure al social in questione. Dalla possibilità di affittarsi un fidanzato virtuale fino alla brama di ottenere l’approvazione dei followers a tutti i costi. Oggi vogliamo raccontare la vicenda di una influencer pentita, che ha fatto scalpore nella rete. Una di quelle storie che potrebbero davvero essere preziose, anche per insegnare ai nostri figli che Instagram non rappresenta la realtà. O, almeno, non sempre.
Essena O’Neill
Parliamo di una vera (ex) star del social network. Australiana, mezzo milione di follower su Instagram, duecentomila su YouTube e Tumblr. Una carriera in ascesa tra sponsor e altri prodotti in omaggio. Ma un giorno Essena ha deciso di scendere da questo carrozzone mediatico e di prendere un’altra strada.
Le motivazioni
“È un sistema basato sull’approvazione sociale, sui likes, sulle views, sui follower. È un metro di giudizio perfettamente orchestrato. E io sono stata consumata da esso”. Così la ragazza ha spiegato, tramite un video YouTube, le sue ragioni riguardo questa scelta. Dopo di che ha cancellato oltre duemila (!) immagini da Instagram, modificando la didascalia di altre. Sono proprio queste ultime che veicolano la parte più importante del messaggio .
Le descrizioni
“Ho fatto almeno 100 foto in pose simili cercando di far sembrare il mio addome carino. Mi ricordo di aver mangiato molto quel giorno. Mi ricordo di aver urlato a mia sorella di continuare a scattare finché non fossi stata in qualche modo orgogliosa della foto”. Si legge, ad esempio, in una di queste didascalie. Su una foto apparentemente naturale, di quelle che farebbero invidia a tante sue colleghe e, soprattutto, a tante coetanee che la prendevano a modello.
Altri riferimenti
In altri post si potevano leggere le cifre (quelle del denaro che le veniva versato dalle case di moda per ogni post). Altre includevano massime di vita (“La bellezza basata sull’estetica soffocherà il tuo potenziale qui sulla terra”) . Non mancavano momenti di vulnerabilità (“L’unica cosa che mi aveva reso felice quel giorno è stata questa foto. Che cosa profondamente deprimente!”).
La nascita del sito
Purtroppo il suo profilo è stato più volte hackerato e non è più possibile vedere le coraggiose illustrazioni. In compenso la ragazza ha creato un sito internet in cui parla dei rischi a cui si è esposti alla sua età, discutendo anche di social media e viaggi. Un piccolo spazio digitale in cui poter discutere senza troppa ossessione riguardo i parametri dell’approvazione collettiva. Una piccola lezione che dovremmo donare anche ai nostri figli, anche attraverso esempi come questi.
Epilogo
Sia chiaro, non vogliamo demonizzare Instagram, spesso veicolo di iniziative meritevoli. Ciò che è importante per i genitori è svelare i trucchi che ci sono dietro a certi lifestyle patinati che possono essere invidiati dai più giovani e visti come un modello facile auspicabile nel proprio futuro. Facendolo con concetti semplici e punto di vista inediti che fanno riflettere.