Insulti online? In Giappone rischieresti un anno di carcere!
I litigi sui social, spesso, assomigliano agli insulti scagliati nel traffico. In ambedue i casi l’animosità è più veemente perché ci si sente al sicuro tra le proprie mura, senza rischiare ripercussioni di altro tipo. Non è però sempre così, almeno per ora in alcune parti del mondo, e con la possibilità che questa situazione non si estenda ad altri paesi. Equiparare le offese dal vivo al mondo del digitale, questa la strada scelta dal Giappone per limitare gli insulti online. Vediamo nel dettaglio.
La norma contro gli insulti online è di fatto una legge contro il cyberbullismo
In data giovedì 7 luglio nella nazione asiatica è entrata in vigore una legge destinata a far parlare a lungo di sé. Un qualcosa che non si ferma a prevenire il cyberbullismo ma vuole colpire proprio i maleducati della rete con gesti concreti. Nel portafoglio e nella libertà dell’individuo.
In che modo?
Si prevede fino ad un anno di carcere e ben duemila euro di multa per chi ha il vizio di lanciare improperi sul web, questo è ciò che ha deciso il governo locale, che ha decisamente inasprito un precedente provvedimento sulla materia. In precedenza infatti la multa era poco più di settanta euro e si rischiava appena un mese di prigione.
Il motivo di questa inversione di tendenza
Il correre ai ripari è motivato da un incremento massiccio dell’odio sui social, che ha portato scompiglio soprattutto tra i più giovani. Sempre i primi a pagare la conseguenza di queste tempeste mediatiche. Tra le ultime vittime illustri abbiamo la nota Hana Kimura, che di professione faceva la wrestler e appariva spesso in tv.
La brutta vicenda degli insulti online a Hana
Nel maggio 2020 si era tolta la vita a causa di una gogna mediatica. Poco prima dell’insano gesto si era fotografata ferita e aveva mostrato gli screenshot dei suoi carnefici che da tempo la importunavano con frasi di ogni tipo. Tre colpevoli furono rintracciati e la leggerezza delle pene furono discusse dai giornalisti.
La legge però muterà
Il provvedimento verrà poi ripreso tra tre anni per valutare quali siano stati gli effetti, positivi e negativi, di tale legge. Lo stesso governo locale sta ponderando ancora il peso che debbano avere certe punizioni: in correlazione ai fatti di cronaca ma anche alla libertà di espressione.
Le parole del ministro della Giustizia giapponese
“Il crimine deve essere severamente affrontato”, ha affermato Yoshihisa Furukawa. Non sono mancate però anche le polemiche: “Servono linee guida. Al momento, se qualcuno chiamasse il leader del Giappone un idiota, allora forse anche quella parola potrebbe essere classificata come un insulto”, sono le parole di Seiho Cho, avvocato penalista, interpellato dalla Cnn.
Perché Seiho Cho dice questo?
Perché, attualmente, nella legge viene solo specificato che l’insulto corrisponde a sminuire qualcuno senza che ci sia un fatto specifico a cui fare riferimento (come invece è nel caso della diffamazione). Questo potrebbe aprire la questione a svariate interpretazioni sul tema, ad esempio tra i commenti sull’operato dei politici. Dove finisce l’opinione personale? Dove inizia l’offesa? Anche per questa ragione sembra una decisione saggia quella di aggiornare il provvedimento in base a come verrà recepito mediaticamente e dalle aule di tribunale.
E invece da noi?
Non c’è una riposta univoca. I trascorsi ci fanno riflettere su come il reato sia più o meno fantasma. C’è chi addirittura paragona l’insulto digitale alla scritta su un muro, l’iter giudiziario è un po’ lungo e anche per i vip più facoltosi non è detto che si arrivi ad una soluzione dei casi accertati. La denuncia, o la minaccia di, può però rappresentare un’arma per dissuadere i molestatori. Risulta comunque evidente il bisogno di maggiore studi in materia anche nella nostra nazione.
Il sistema giuridico deve essere al passo del progresso tecnologico
Per studiare però simili fenomeni, c’è bisogno di professionisti educati al digitale che sappiano evolvere le forme di diritto in maniera equilibrata. Per farlo è importante rimanere aggiornati e responsabili su questi temi. Una maniera è sicuramente quella di continuare a leggere il nostro blog e dare un’occhiata ai nostri corsi.