Italia e connessioni: la denuncia di Cable.co.uk
Il nostro Governo si è posto obiettivi importanti in termini di connessioni performanti, ossia anticipare il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Ue al 2026. Per farcela, sarà essenziale il PNRR. Dalla capacità di progettazione e gestione degli ingenti fondi emergerà la reale possibilità di ripresa del nostro Paese. Nel frattempo però, la nostra situazione non è poi così florida. Lo denuncia Cable.co.uk in una sua ricerca, che ci fa riflettere sul tema Italia e connessioni in generale.
Nel dettaglio
Lo studio condotto dal centro di ricerca inglese si basa su una analisi di ben 224 paesi. Ne è emerso che l’Italia ha un davvero poco invidiabile primato di 61° posto della classifica per la velocità delle connessioni internet. Uno dei peggiori risultati europei di sempre.
Come è stata redatta questa classifica?
L’analisi è stata effettuata tramite un confronto sulla velocità media di download di un film in altissima definizione, contenuto in un file di 5 giga. Si è rilevata la velocità media rilevata, che la connettività mondiale sta migliorando, con una media globale di 29,79 Mbps, più alta del 20% rispetto all’anno scorso.
Quali i dati specifici?
Prendendo ad esempio i soli paesi dell’Europa, l’Italia è quasi fanalino di coda. Non siamo solo dietro a paesi come Germania e Francia ma anche a Romania, Montenegro e Bulgaria. La velocità media del nostro paese si attesta a 36,69 Mbps, assai distante dai paesi top della classifica come Islanda e Liechtenstein, che possono contare su una connessione che va dai 190 ai 270 Mbps.
Italia e connessioni: in Europa ci superano diversi paesi
Nelle prime 50 posizioni troviamo ben 34 paesi europei, un dettaglio che ci costringe a riflettere su quanto il paese debba ancora migliorarsi molto per raggiungere un qualitativo standard accettabile che sia nella media con le altre nazioni. Il processo di digitalizzazione passa in maniera importante anche da questi aspetti, soprattutto riguardo a tutte le attività coinvolte da questo ambito. Se pensiamo già a quanto sia difficile lavorare in smartworking se la connettività non è in grado di assisterti nelle operazioni più banali.
Quali sono i paesi messi peggio su questo tema?
La situazione più primitiva in termini di connettività ce l’ha al momento il Turkmenistan. Il suo regime dittatoriale consente ai propri cittadini una soglia davvero scarsa di connettività che si attesta appena 0,5 Mbps. Ovviamente non è un caso.
Meno connettività più oscurantismo
Le dittature più facilmente sono portate a tagliare o a limitare l’uso della rete. Con tanto di rischio arresto per chi usa strumenti come le VPN per collegarsi su altri server. Non è un caso che la maggior parte dei regimi dittatoriali si trovi in fondo a questa classifica. Alcuni invece nemmeno appaiono nella griglia. Ad esempio la Corea del Nord.
L’importanza di infrastrutture solide
Una rete performante aiuta ad essere efficienti tutti i giorni, ci permette di dialogare e lavorare con una migliore risposta e meno stress. Avere in priorità certi temi nell’agenda politica significa curare anche la salute dell’operatività del paese. Chissà che il nuovo sodalizio tra Iliad e Open Fiber non possa rivoluzionare il mercato come accadde per la telefonia mobile tre anni fa. Per questi e altri temi, continua a seguire Digital Education Lab, attraverso il nostro blog e i nostri corsi.