La commuovente storia di Micheal Holyland legata ai videogiochi
Online è divenuta virale la commuovente storia di Micheal Holyland legata ai videogiochi. Un ragazzo, appena quindicenne, che ha vissuto gli ultimi 6 anni della sua vita tra la propria casa e l’ospedale di Addenbrooke a Cambridge. Combattendo contro un cancro incurabile che non gli ha dato scampo. Nella terribile sfortuna di una vita spezzata così giovane, il ragazzo ha trovato sollievo attraverso la tecnologia. Questa vicenda ci insegna ciò che un videogioco e una community online possono fare.
Micheal Honlyland e i suoi trascorsi
Da mesi oramai il destino di Michael era segnato. Un male incurabile stava portandogli via il suo futuro. Eppure qualcosa è riuscito a restituirgli parzialmente i suoi sogni. Il videogioco Elite: Dangerous è un simulatore di viaggi spaziali sviluppato da Frontier Developments. Grazie ad esso, il ragazzo ha potuto vivere comunque dei brevi, ma intensi, momenti di soddisfazione personale.
Tutto parte da Twitter
Lo zio di Michael, Mathew James Westhorpe, ha pubblicato su Twitter le foto del ragazzo mentre giocava al videogioco nella sua stanza di ospedale. Scrivendo: «Guardate mio nipote mentre socchiude gli occhi tentando di raggiungere i suoi obiettivi al gioco. Mi spezza il cuore, soprattutto perché probabilmente non riuscirà mai a portarli a termine».
La vicenda divenne virale tra i fans del videogioco
La community di Elite: Dangerous si è immediatamente messa in moto per aiutare il ragazzo a raggiungere gli obiettivi del gioco in modo più rapido. Avviando una serie di iniziative per supportare moralmente Michael nel suo viaggio virtuale. Gli sviluppatori di Frontier Development, parallelamente, hanno fatto visita al giovane in ospedale, portandogli alcuni gadget del gioco.
L’omaggio finale
Le condizioni di Michael si sono improvvisamente aggravate. In quel momento la community si è mossa ulteriormente: scrivendo una sceneggiatura con protagonista il comandante Michael Holylande . La storia è stata arrangiata con diversi riferimenti alla sua lotta contro il cancro. Gli sceneggiatori, in un solo giorno, hanno creato l’intera storia e l’hanno fatta ascoltare a Michael che – 24 ore prima di morire – ha mostrato grande entusiasmo.
Una vetrina di riflessione
Spesso rimaniamo sulla difensiva parlando di videogiochi online. Elencando più facilmente i punti di vista negativi rispetto ai positivi che invece una grande community può avere. Ma la storia di Micheal Holyland ci racconta come i videogiocatori possono mostrarsi molto empatici alle vicende dei “colleghi” di gioco. Donando queste piccole ma significative storie che fanno riflettere. Conoscersi, fare amicizia e staccarsi per qualche minuto dai problemi della vita di tutti i giorni, i videogiochi sono anche questo. Noi di Digital Education Lab, con la nostra informazione, vogliamo mostrarvi questo mondo a trecentosessanta gradi.