Ritrova la famiglia con TikTok, la straordinaria storia di Li Jingwei
Lo stereotipo del vedere TikTok come una semplice piattaforma per ragazzini dove cantare e ballare è duro a morire. Per quanto in passato si sia dimostrato quanto possa essere un social adatto sia per fare insegnamento o per lanciare messaggi importanti, la strada per la piena consapevolezza delle potenzialità di questo strumento è ancora lunga. La vicenda che vi raccontiamo oggi va proprio verso questo intento. Riguarda un uomo, di nome Li Jingwei, che dopo decenni, è riuscito a congiungersi con la propria famiglia di origine, attraverso delle condivisioni.
La sua storia
Li era un bimbo di pochi anni quando un suo vicino di casa lo attirò con la scusa di andare ad ammirare alcune auto particolari in un villaggio vicino. Una volta convinto però, la persona in questione lo sequestrò assieme ad alcuni complici portandolo via dal suo villaggio a sud ovest della città di Zhaotong, nella provincia di Yunnan. Era il 1989.
La nostalgia
Quasi da subito Li capì di essere stato allontanato da casa e che non gli avrebbero mai più permesso di tornare dai suoi genitori. Dopo essersi allontanati in treno, i suoi rapitori lo vendettero ad una famiglia di Henan. Crebbe con loro, ma decidendo di conservare quantomeno i suoi ricordi, l’unica cosa che gli era rimasta. Il pensiero di quelle montagne, della foresta di bamboo, lo stagno vicino casa. I suoi luoghi di gioco.
Quella fissazione di Li Jingwei
Per anni, Li Jingwei continuò a disegnare la mappa del suo quartiere. Su fogli di carta, attraverso la sabbia del suo parco, praticamente ovunque e quasi tutti i giorni. Una determinazione che fece in modo che il soggetto non dimenticasse praticamente nessun dettaglio di quel luogo.
La svolta
Circa trent’anni dopo quegli eventi, Li Jingwei non si era ancora arreso persistendo nel voler cercare la sua famiglia. Decise quindi di iscriversi a TikTok e raccontare la sua storia. Non manca il dettaglio visivo: mostrando la mappa che per anni aveva disegnato ed era oramai scolpita indelebile nella sua mente. La speranza era ovviamente quella di far diventare virale la storia.
Come nei film
Diecimila visualizzazioni vengono raccolte in pochissimo tempo. Non solo gli utenti si sono dimostrati solidali e hanno dato una mano per localizzare sulla cartina il posto, ma anche le autorità competenti si sono messe all’opera. Abbastanza da scoprire di aver vissuto a circa duemila chilometri da casa per ben tre decenni e che c’era ancora qualcuno che non si dava pace per lui. La madre prima riesce a contattarlo per telefono, successivamente arriva lo sperato ricongiungimento di persona.
L’ispirazione
Li era stato ispirato da un’altra storia divenuta virale circa sei mesi prima, Guo Gangtang era riuscito a ricongiungersi con suo figlio dopo ben ventiquattro anni. Un esempio di tante altre storie simili, per l’esistenza di un triste fenomeno che riguarda circa ventimila famiglie ogni anno nel territorio cinese e che solo l’attenzione dei media spesso può darne esito positivo.
Lo storytelling ha cambiato la vita di Li Jingwei
Sicuramente è triste rifletterci su ora, ma senza la giusta maniera di veicolarla, la storia dell’uomo sarebbe rimasta inascoltata. Attraverso un canale sicuramente inconsueto per quel genere di messaggio, Li Jingwei è riuscito ad arrivare al cuore della gente e a ritrovare la strada di casa. Non era ne un creator, né un personaggio famoso. Ha praticamente mostrato una mappa di carta con un filmato. Adattando dunque le sue competenze ad un formato poco ortodosso. Riuscendo nel suo intento.
L’importanza di imparare a comunicare
Jingwei è solo l’ultimo di una serie di casi che dimostrano il successo di una strategia di condivisione. Raccontare non solo per vendere o emozionare, ma cambiare in meglio le proprie esperienze di vita. Segui Digital Education Lab per scoprire di più di questi argomenti, attraverso i nostri corsi e i nostri articoli settimanali.