Le fake news non fermano l’avanzata del 5G
Osteggiata da alcuni sindaci ed al centro di numerose restrizioni in vari paesi esteri, l’avanzata del 5G non si accinge a rallentare. Complice paradossalmente il lockdown, che ha fatto riflettere molti su quanto sia utile una rete connettiva affidabile all’interno delle città. Analizziamo insieme nel dettaglio la cronaca degli eventi.
Una domanda in crescita
I dati che ci arrivano dall’Ericsson Mobility Report per il periodo aprile-giugno 2020, segnalano l’attivazione di ben cinquanta milioni di abbonamenti compatibili al 5G, per un totale di ottanta annuali.
I telefonini next generation sono quelli più richiesti
I circa 280 milioni dispositivi di ultima generazione venduti hanno comportato un innalzamento della richiesta di tecnologia 5G inclusa negli abbonamenti pari al 74%. Il trend non è dettato dalla moda, ma dalla necessità di ottenere il massimo delle potenzialità che le strutture al momento possono offrire, in un periodo in cui lo smartworking ha stravolto le nostre abitudini quotidiane.
I video sono la chiave di tutto
Da marzo è stato registrato un aumento del 53% del traffico dati da mobile, dovuto soprattutto ad una maggiore fruizione di contenuti video. L’uso intensivo di filmati è dovuto sia a motivi di intrattenimento che di lavoro. Ciò ha comportato un flusso continuo di dati passato dal centro città ed alla saturazione delle zone residenziali. La tecnologia inoltre, durante questo periodo, è stata vitale anche in campo medico.
Il 4G LTE
Chi ancora non ha la possibilità di accedere al 5G, è comunque aggiornato. Durante l’anno sono stati spesi ben 120 milioni in contratti per il 4G Lte. Al momento ben il 57% della popolazione mondiale mobile impiega questa tecnologia. Il mondo è sempre più connesso: gli smartphone infatti, ad oggi, sono quasi sei miliardi e mezzo in tutto.
La critica all’avanzata del 5G
Fino ad ora nessuno è ancora riuscito a dimostrare le presunte insidie della quinta generazione di connettività. Un argomento spesso diventato oggetto di fake news create ad hoc dai complottisti e cercatori di click che rischiano, a lungo andare, di ledere anche alla loro stessa comunità. Facendo, a volte, anche gravi danni nel presente.