MaBasta : la startup antibullismo di un ragazzo ventenne.
Prendere consapevolezza di un problema; essere conscio di non poterlo risolvere dall’oggi a domani; saper essere però in grado di comprendere in che misura tu possa essere parte di una soluzione. Questi tre step sono validi per qualsiasi persona che voglia gettare il cuore al di là dell’ostacolo e dare il suo contributo a migliorare il mondo.
Così iniziò anche Mirko Cazzato, ideatore di MaBasta. Una start up importante. Ma andiamo per ordine.
Dove inizia la storia di MaBasta
Il 7 febbraio 2016 Mirko Cazzato e gli altri studenti della 1° A dell’istituto Galilei-Costa-Scarambone di Lecce avevano riflettuto con i professori di un caso di cronaca sul giornale di qualche giorno prima. Un dodicenne di Pordenone che aveva tentato il suicidio perché vittima di bullismo, l’ennesimo episodio che solo per un caso fortuito non si era trasformato in tragedia.
La scintilla
Il dispiacere, la voglia di essere anche solo una goccia nel mare e un po’ di inventiva, portarono alla creazione del Mabasta, acronimo del Movimento AntiBullismo Animato da Studenti Adolescenti. Ovviamente non avevano fatto tutto da soli, ma avevano agito grazie all’aiuto del professore di informatica Daniele Manni.
Un progetto che è andato al di là delle mura della scuola
Mirko e i suoi amici si sono diplomati circa due anni fa, ma il progetto è ancora attivo. Passato di mano ad altri giovani venticinque colleghi del medesimo istituto. Con lo stesso intento itinerante: girare la penisola. Percorrerla parlando delle problematiche del bullismo a ragazzi tra i nove e i sedici anni. Racconta Cazzato: «Da quando abbiamo iniziato a girare nelle scuole per sensibilizzare, prevenire e contrastare il fenomeno del bullismo abbiamo incontrato circa 250 classi sparse in tutta Italia, che vanno dalla quarta elementare al secondo superiore»
Quali sono i superpoteri?
Il messaggio della start up non ha granché di filosofico, è improntato sull’immediatezza. Ogni ragazzo ha un supereroe preferito, al cinema o persino tra le mura domestiche. Tutti i supereroi hanno dei superpoteri. Il MaBasta è lì ad insegnarci che ognuno di noi ne ha due: il parlare e lo scrivere. Segnalare e denunciare è una pratica vitale per abbattere l’indifferenza e fenomeni di omertà su questi problemi. Anche se il nostro ruolo non è sconfiggere un vero cattivo, perché persino il bullo è un elemento che va in qualche modo compreso ed aiutato.
La tempistica
«L’esperienza che ho maturato in questi anni ci dice che nei casi di bullismo il tempismo è fondamentale. Se si riesce ad intervenire entro le prime due settimane dalle manifestazioni di bullismo, è più facile salvare la vittima sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico».
I ragazzi devono capire anche la basilare differenza tra bullismo e cyberbullismo
«Per quanto riguarda la scuola, i casi di bullismo si manifestano in classe nei momenti di assenza dei professori, nei corridoi, nei bagni o fuori della scuola. In questo caso, parliamo di una forma di bullismo che può essere fisica e psicologica, che può fare davvero tanto male in chi la subisce, lasciando dei segni profondi. Il cyberbullismo, invece, è una forma di violenza che ti colpisce anche quando sei a casa, quando pensi di stare tra le mura amiche, perché avviene soprattutto sui canali social e senti di essere odiato da tante persone, anche da chi non ti conosce direttamente».
Il crowdfounding
Il progetto è così serio che vuole estendersi a trecento famiglie in tutta Italia. Per permettere tutto ciò è attiva una raccolta fondi che vi invitiamo a visitare. Come ogni campagna di questo tipo, al pagamento di una certa cifra, si arriva ad ottenere alcuni gadget in cambio. Poster e altri oggetti simbolo per una classe “debullizzata”. C’è chi ha addirittura donato anche mille euro alla causa.
Mirko Cazzato è stato premiato per il suo impegno in materia
Il ventenne è stato candidato al Global Prize, oltre ad essere inserito nella lista dei dieci studenti più influenti al mondo per il suo impegno contro il bullismo. Negli scorsi giorni ha fatto addirittura appello al presentatore Amadeus, al fine di portare la sua lotta anche dinnanzi alle telecamere di Sanremo.
MaBasta e l’importanza degli stimoli
A prescindere dall’impegno di Mirko, è l’ecosistema di una società fertile a sviluppare mentalità come la sua. Una famiglia sensibile a questi temi e, proprio come in questo caso, un professore che fa da tramite tra l’idea e la sua concreta attuazione. Se vuoi leggere altre storie simili, o fare parte del cambiamento, dai un occhiata ai nostri corsi e continua a seguire il nostro blog.