Il machine learning fermerà le fake news ed il cyberbullismo su Instagram?
Instagram, si sa, è il social delle immagini. La vetrina su cui lasciar parlare le proprie foto che, se ben indirizzate (ad esempio con gli hashtags), possono giungere al cuore di milioni di persone prima sconosciute. Al tempo stesso però, con la sua enorme utenza, può rappresentare il perfetto strumento con cui veicolare fake news e compiere azioni di cyberbullismo. A causa della rapida diffusione dei suoi contenuti, azioni di questo tipo possono creare danni inimmaginabili. Il social perciò, conscio di tali pericoli, ha sviluppato nuovi automatismi in grado di evitare queste spiacevoli situazioni. Il suo machine learning riuscirà davvero a fermare le fake news ed il cyberbullismo? Dai risultati degli ultimi test sembra proprio di sì!
Non solo parole ed immagini, ma anche fatti
Prima ha nascosto i like e combattuto applicazioni dannose, poi ha copiato TikTok. Instagram è sicuramente il social più attivo in fatto di modifiche ed aggiornamenti.
Il motivo? Affermare la propria posizione di leadership e salvaguardare la sua audience adolescenziale. Per garantire la sicurezza del social, è necessario fronteggiare costantemente i problemi riguardanti le sue principali categorie di pubblico. L’obiettivo di Instagram è perciò impegnarsi in tal senso e fare meglio del suo rivale cinese TikTok che, proprio qualche settimana fa, su questo tema ha fatto un grosso sbaglio.
Il machine learning di Instagram
Grazie alla sua moderna IA, basata su un insieme di frasi e parole già segnalate in precedenza, sarà lo stesso social ad avvertire l’utente di un contenuto potenzialmente pericoloso o offensivo. Ciò richiederà quindi un ulteriore passaggio di verifica, prima della pubblicazione del post.
Un’altra novità introdotta da Istagram coinvolgerà invece l’editor. D’ora in poi sarà infatti sempre possibile per l’utente modificare immediatamente il post, nel caso in cui lo stesso si sia accorto dell’errore ed abbia cambiato idea.
Le fake news
Anche per le informazioni, il machine learning seguirà un processo molto simile. La reputazione di ogni account sarà quindi valutata sulla base dei giudizi e dei feedback ricevuti sia dall’algoritmo del social che dagli stessi utenti e terrà conto di tutte le segnalazioni ricevute in passato. Tale analisi e valutazione non riguarderà solo i post, ma coinvolgerà anche i link in biografia, uno dei pochi posti su cui è possibile indirizzare l’utente ad un contenuto esterno alla piattaforma.
Prima fase di test
Entrambi gli automatismi sopramenzionati sono definiti, in gergo, di word embedding e sono stati già implementati negli Stati Uniti. Nel resto del mondo invece, come nel nostro paese, dovrebbero arrivare nei primi mesi di quest’anno.
Siamo ovviamente curiosi di vedere come si comporteranno e se realmente saranno in grado di contrastare i fenomeni delle fake news e del cyberbullismo presenti su Instagram. Per scoprire come evolverà la situazione, continuate a seguirci!