Partorire in diretta a pagamento: Polemica su Carla Bellucci
Circa vent’anni fa l’opinione pubblica italiana si interrogava su che fascino ci fosse nello spiare una decina di candidati, ventiquattr’ore su ventiquattro, per qualche mese, mentre erano intenti a fare praticamente nulla. Era il Grande Fratello.
A posteriori potremmo affermare che quel momento televisivo ha ridefinito il concetto di privacy individuale. Con i social questa barriera d’intimità si è sempre di più assottigliata, arrivando a degli estremi che un tempo non avremmo mai immaginato. Come partorire in diretta sotto compenso di danaro. La scelta di Carla Bellucci.
Di chi stiamo parlando?
L’influencer in questione è la 39enne Carla Bellucci .Una di quelle persone che ha fatto di sé stessa una vera attività imprenditoriale. Oltre ad essere popolare su TikTok e Instagram, vanta un account OnlyFans in cui la gente può costantemente guardare ciò che fa e interagire, a pagamento, con lei.
La scelta
Carla ha preso la decisione di partorire in diretta streaming per 12mila euro. Dichiarando: “Mi sono detta: perché no? In questo modo darei la possibilità ai miei fan di assistere ad un evento così importante per me”. L’evento streaming avverrà attraverso OnlyFans dinnanzi ai suoi follower, che saranno gli spettatori presenti a questo bizzarro show.
Le perplessità
Ovviamente non sono mancate le forti critiche verso un momento privato spiattellato in piazza pubblica in maniera così cruda. L’influencer si è limitata a rispondere così: “Tanta gente partorisce all’interno di programmi e documentari per la TV, non riesco a vedere la differenza. Sono sicura che non vengono nemmeno pagati. Sono una donna d’affari e ho bisogno di fare soldi. Io sono il mio business. Sarò nervosa quel giorno, ma alla fine mi daranno un sacco di denaro. Come posso rifiutare?”.
Carla Bellucci non è nuova a simili iniziative
In Inghilterra Carla Bellucci è famosa per una serie di uscite decisamente poco ortodosse che l’hanno vista protagonista. Nel 2019 si è vantata di essersi rifatta il naso sfruttando il Servizio sanitario nazionale fingendo una depressione, per una spesa complessiva di settemila sterline. Non paga del risultato, ha convinto i suoi followers a spenderne altre ottomila per rifare l’intervento.
Partorire in diretta è solo l’ultima follia per i suoi ammiratori
Mettendo da parte le donazioni spontanee, ogni follower della piattaforma OnlyFans paga già attualmente ben venti sterline al mese per seguirla. Un attaccamento morboso che la donna sfrutta anche per vendere i suoi prodotti personali su Ebay. Vestiti, borse o anche indumenti intimi. C’è addirittura chi le ha proposto la follia di vendere il proprio latte materno.
Il fenomeno del parto in diretta esiste da anni
Sia chiaro però che esistono precedenti a riguardo e la maggior parte di essi sono andati in onda in una luce diversa. Tra cui Ysis Lorenna, una mamma scozzese molto seguita già a metà del decennio scorso che realizzava vlog della sua esperienza di gravidanza travagliata. La donna per mesi raccontò i problemi di crescita del feto, dando aggiornamenti periodici su quella che poi sarebbe diventata la sua seconda figlia. Il parto in diretta, senza riferimenti espliciti e con una telecamera sul volto di lei, venne filmato come termine di questo viaggio. A detta di diverse followers, l’intero percorso fu istruttivo su come reagire ai problemi che possono presentarsi durante i nove mesi di gestazione.
La libertà ha un confine
Che sia un intento più pedagogico come quello di Ysisi o meramente monetario come quello di Carla, ognuno è libero di fare ciò che vuole con la propria esistenza e il proprio corpo. Ciò che si discute riguarda una scelta che coinvolge anche un’altra persona, un figlio, che un domani potrebbe decisamente contestare questa situazione. Senza considerare la posizione di responsabilità di una persona molto seguita che, con le sue scelte, influenza anche l’opinione pubblica.
Preparare alla vita
In un contesto mediatico oramai sempre più privo di quel filtro che aveva la televisione per le passate generazioni, la garanzia per un approccio sano resta nelle mani della famiglia. Resta qui il compito di fornire una sana crescita che possa formare anche dal punto di vista del giudizio critico, in contesti che riguardino anche l’educazione digitale. Sul tema vi viene incontro Digital Education Lab, con i suoi corsi e i suoi approfondimenti settimanali.