Perché introdurre i Tablet in tutte le scuole sarebbe un beneficio?

Diventati uno degli argomenti trend del 2011, inizialmente destinati a sostituire i portatili, i Tablet han perso quella spinta mediatica di qualche anno fa. Sia perché non rappresentano più la novità di mercato che per la risposta degli Smartphone ad emularli in grandezza (i cosiddetti “Phablet”). Non conquisteranno certo il mondo come preventivato quasi un decennio fa, ma il loro uso nel sistema scolastico ridurrebbe non pochi grattacapi a docenti ed alunni. A tal proposito parliamo del perché sarebbero utili i Tablet in tutte le scuole .
Una legge in merito
Invocava l’acquisto di dispositivi touch il celebre “Digitalia”, decreto legge n. 179 del 18 ottobre 2012 disposto dal governo per modernizzare alcuni settori del nostro paese. Tra essi c’era quello scolastico. Si imponeva, nel pratico, l’adozione di testi di studio che abbiano solo una versione in digitale o che, in alternativa, presentino un assetto misto: testo e contenuti digitali distribuiti separatamente. Partendo dal 2013/14 a tutte le scuole superiori, l’anno dopo per le scuole primarie e secondarie.
A che punto siamo?
Secondo l’Osservatorio Scuola Digitale e durante l’anno scorso, un campione di 3.500 scuole, solo il 54% delle aule risulta avere una strumentazione adeguata alla didattica digitale. Addirittura solo il 50% le scuole che promuovono l’utilizzo di strumenti digitali personali in classe. Quello che chiamiamo Byod (Bring Your Own Device). Questo nonostante gli sforzi di enti come “MyEdu” che da anni ne promuove l’uso. Contribuendo, con i loro servizi, al fabbisogno di 100 Istituti Comprensivi, 50.000 ragazzi dai 6 ai 13 anni, 7.000 insegnanti.
La ricerca
Un’indagine sperimentale condotta da Imparadigitale ne promuove i benefici. Quest’anno infatti hanno preso in analisi un campione di studenti delle superiori, analizzando il loro studio da libro “analogico” e con il tablet. Hanno notato un incremento delle performance del 3%, che saliva addirittura al 20% al momento in cui anche il professore era coinvolto ed incitava a tale uso tecnologico. Ovviamente non tutti ne avevano benefici palesi, ma il target di classe con voti sulla media dimostravano di essere la categoria più avvantaggiata da tale sistema. Nel prossimo anno questo esperimento coinvolgerà oltre diecimila studenti e sarà ancora più precisa. Intanto il dato esiste ed è palese.
Ulteriori benefici alla causa
La possibilità di immagazzinare diversi tomi in un unico apparecchio affaticherebbe sicuramente meno lo studente. Spesso in difficoltà tra cartelle pesantissime e l’indecisione su come e quali tomi portare a lezione. Senza considerare l’abbattimento notevole dei costi dei volumi scolastici che, in Italia, vale oltre 600 milioni di euro di spesa per le famiglie. Una spesa enorme da una parte e una fonte di guadagno irrinunciabile per l’editoria dall’altra. Intanto, attualmente, solo il 3% degli studenti studia esclusivamente sul digitale.
Buone pratiche
In provincia di Vicenza, sono diverse le scuole che hanno approcciato alla multimedialità didattica al passo coi tempi. Con tablet in comodato d’uso per tre anni, assemblati da ditte italiane e offerte alle classi. Nelle scuole medie modenesi vige la regola precedentemente indicata del Byod, con un taglio sulla spesa annuale di circa 150 euro per ogni famiglia. Situazioni virtuose, diranno alcuni. Esempi lodevoli, preferiamo chiamarli noi. Consci comunque dello stato precario del budget di diverse realtà pedagogiche in giro per la penisola. Strutture che, prima di arrivare a permettersi simili avanzamenti digitali, avrebbero bisogno innanzitutto dei fondamentali. Però non c’è niente di male ad incoraggiare chi ogni giorno ce la sta comunque facendo, percorrendo una strada che vede il futuro già nell’attuale presente.
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