Trasformazione digitale, come realizzarla in un’istituzione educativa
La digitale education, è entrata in Italia in un Piano Nazionale con interessanti investimenti.
Abbiamo un buon livello di utilizzo della tecnologia di ultima generazione ai fini pedagogici. La trasformazione digitale non è ancora generalizzata nel nostro come in altri i paesi. Così anche nelle università. Dagli Usa delle dritte per accelerare i processi d’innovazione digitale.
Il potere della trasformazione digitale.
Dirigenti scolastici e anche rettori universitari sono sempre più consapevoli dell’urgenza e del potere della trasformazione digitale. Un’opportunità non sfruttata che potenzia l’efficienza, la collaborazione. Soprattutto riduce i costi e gli errori nelle varie operazioni.
In questo articolo, mostreremo – con l’aiuto di un esperto – come una serie di piccoli passi possono aiutare a realizzare la trasformazione digitale all’interno di una scuola secondaria di primo grado o di un’università.
Negli Stati Uniti, i privati, con aziende e consulenti entrano nella scuola o in un college. Ricevono l’incarico di mettere in atto un’accelerazione delle trasformazione digitale. Tra i più richiesti e presenti sui social e sui media on line Ashish Despade. Dottorato in Computer Science a Yale, e Ceo di frevvo Inc aiuta scuole, college e aziende a raggiungere un alto livello di efficienza digitale.
Sul suo blog, su Forbes Technology Council, ha individuato gli ostacoli alla trasformazione digitale e identificato quelle iniziative che aprono all’innovazione proprio nel settore dell’Education.
Abbiamo selezionato alcune dritte che un dirigente scolastico o un preside di facoltà potrebbe mettere in atto per scuotere delle situazioni di stallo nei luoghi di apprendimento, anche nel nostro Paese.
Primo passo: eliminare la carta
I processi cartacei sono invadono tutte le istituzioni educative. Le scuole e le università usano un’enorme quantità di carta che circola attraverso numerosi dipartimenti e passaggi amministrativi.
La modalità paperless offre importanti vantaggi, crea nuove esperienze arricchenti per studenti e docenti. Certamente anche per il personale amministrativo dell’istituzione educativa.
Automatizzare le operazioni
Considerando la velocità con cui la tecnologia sta influenzando le organizzazioni in tutte le sue dimensioni e i vari i contesti, le istituzioni educative che non riescono a far propria la trasformazione digitale, accumulano ritardi.
I costi incredibili, l’insostenibilità delle lezioni e i budget limitati stanno esercitando una forte pressione sul sistema educativo moderno affinché investa nell’eccellenza organizzativa.
“L’automazione del flusso di lavoro, operazioni di sviluppo, cloud e digitalizzazione, con un’infrastruttura minima, devono essere il vostro mantra”. Suggerisce Ashish Despade.
Adottare mobile device
Gli smartphone sono la lo strumento scelto dai Millennials. Viviamo in un’epoca in cui il cibo, i taxi e persino le case possono essere ordinate e prenotate con un telefono cellulare. La mobilità sta apportando cambiamenti ancor più profondi rispetto alla rivoluzione d’Internet.
All’interno di un istituto d’istruzione, studenti, personale e insegnanti, sono cresciuti con i loro telefoni cellulari. La scelta importante è potenziare la mobilità. In ogni settore, la mobilità degli strumenti educativi, dei device, della digital education è fondamentale per non rimanere indietro.
Sfrutta il cloud
Il cloud è un ingranaggio vitale nella ruota della trasformazione digitale. Mette le basi per la rivoluzione digitale in un’organizzazione. I processi in-the-cloud sono fondamentali per consentire la mobilità, la velocità e per affrontare il deficit di competenze. I fornitori di cloud hanno ormai accumulato anni di esperienza e investimenti significativi nella fornitura di soluzioni affidabili, scalabili e sicure.
Se si è alla ricerca di agilità, efficienza, elasticità e ottimizzazione dei costi, l’adozione del cloud è un must.
Gli ostacoli
Abbiamo parlato di primi passi. Ma gli esperti internazionali- come Despade – mettono in evidenza anche i principali ostacoli alla realizzazione della trasformazione digitale nell’istruzione.
Ne abbiamo selezionato due che ci sembrano ricorrenti nella realtà delle nostre istituzioni educative.
Riluttanza ad adottare nuove tecnologie e sistemi
Le persone tendono ad abituarsi a fare le cose in un certo modo e sono riluttanti nel lasciare la loro zona di comfort. Quando dobbiamo adottare una nuova tecnologia o un nuovo sistema, abbiamo paura del fallimento e siamo riluttanti ad apprendere nuove competenze o processi. Il primo passo consiste nell’assicurare che i dipendenti comprendano chiaramente i vantaggi di tali cambiamenti.
E’ quindi un passo da fare per la qualità della formazione dei nostri giovani.
Talent gap
Le competenze sono al centro dell’innovazione. La mancanza di risorse o di competenze è emersa come la sfida più grande nella trasformazione digitale. Gli istituti d’istruzione devono competere per i talenti sino agli high skilled che sono sempre più scarsi in una grande varietà di settori tecnologici.
Una conferma per l’Italia, della quale abbiamo parlato in un nostro precedente articolo che ha riferito del 40% delle aziende italiane che non riescono à a trovare candidati adeguati proprio nel campo delle professioni digitali.
Il costo dell’inerzia
“Non possiamo permetterci che tutto rimanga così com’è. Il costo dell’inerzia è incredibilmente elevato, e non può essere calcolato in dollari, euro, o rupie, ma in termini di destini umani”. Così ha scritto Salman Khan, fondatore della Khan Academy nel suo libro.
Una realtà come Digital Education Lab con i suoi corsi di robotica, coding, storytelling digitale, sostiene e mette in atto questo tipo di cambiamento.