La piaga del revenge porn fa due vittime al giorno
Vite che possono stravolgersi in pochi secondi per imprudenza e cattiveria. Rimediare però diventa difficile, a volte quasi impossibile. Stiamo parlando del revenge porn: piaga sociale che non si arresta, anzi peggiora nel tempo. Le ultime statistiche non fanno altro che sottolineare un quadro sempre più allarmante, a prescindere dalla misure preventive adottate negli ultimi mesi.
Cifre considerevoli
Ogni 24 ore viene violata l’intimità di due persone, che vengono minacciate da ricatti, intimidazioni o scherno. I carnefici sono gli ex partner, presunti conoscenti o anche perfetti sconosciuti. Spesso le vittime sono minorenni, persone ancora più indifese, che vengono improvvisamente coinvolte in situazioni più grandi di loro.
Codice rosso
Il dato viene fornito in base all’applicazione della legge, denominata Codice Rosso, che ha recentemente introdotto modifiche rilevanti al codice penale, a tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Numeri quindi per i quali non è ancora possibile fare un confronto con gli anni precedenti, ma che di fatto sono già gravissimi.
I dati del revenge porn
Parliamo di 718 casi di diffusione illecita di immagini o video “sessualmente espliciti”. Di questi, ben l’81% riguardano vittime di sesso femminile. La regione più colpita è la Lombardia, seguita poi da Sicilia, Campania ed Emilia Romagna. Non importa quindi la collocazione specifica, il pericolo va da nord a sud senza grandi distinzioni geografiche.
Le denunce
“Quando le vittime cominciano a capire che si possono fidare le cose cambiano” dichiara Alessandra Simone, dirigente dell’Anticrimine a Milano. “Quando una donna entra in ufficio di polizia per chiedere aiuto scatta immediatamente la rete di protezione“. Ogni persona “Può stare certa che mai nessuno la manderà via o le suggerirà di tornare a casa e provare a far pace. Il codice è servito a far alzare la soglia di attenzione“.
Basta una semplice ingenuità
“In quest’ultimo periodo“, continua Alessandra Simone, “è impennata la curva dei reati da revenge porn verso le giovanissime, soprattutto dopo il lockdown“. “Le ragazze, spesso minorenni, da una parte sono ingenue, sottovalutano, ma dall’altra parte pensano di essere in grado di gestire la situazione“. Il settore denuncia una sorta di “bullismo al femminile, che si manifesta con un atteggiamento di sfida, che però non le mette al riparo da questi abusi“.
Prevenire il revenge porn
Questo è il messaggio che bisognerebbe far passare, perché la memoria della rete è lunga e diventa poi ostico eliminare ogni traccia del reato commesso. E’ vitale perciò responsabilizzare gli adolescenti ad un uso consapevole della rete, dal primo momento in cui ne entrano a contatto. I nostri corsi di educazione digitale, oltre a trasferire specifiche competenze, danno una mano concreta anche in tal senso.