Ricostruire Notre-Dame partendo da un videogioco, è davvero possibile?
L’incendio della cattedrale di Notre-Dame è avvenuto nel tardo pomeriggio del 15 aprile 2019 a Parigi e ha colpito l’animo mediatico dell’intero globo. C’è chi ha seguito la diretta streaming dell’accaduto, chi ha partecipato ad alcuni crowdfounding o semplicemente ha manifestato il proprio sgomento verso un episodio che sicuramente segnerà questa annata di cronaca. Il mondo del web ha vissuto la tragedia con trasporto, così come ha provato a fornire input per ripartire grazie a questo prezioso canale. Si sono susseguite alcune voci a riguardo, una di queste si riferiva alla possibilità di ricostruire Notre-Dame partendo da un videogioco. O almeno, da una mappatura parziale di esso. Ma quanto tutto ciò è fattibile? Vediamolo assieme.
Di che videogioco parliamo?
Assassin’s Creed Unity è il capitolo della omonima serie ambientato a Parigi e realizzato ben 5 anni fa. La saga della Ubisoft è celebre per i numerosi viaggi temporali dei protagonisti delle vicende. Tale circostanza esige anche un lavoro abbastanza certosino nella ricostruzione di location più o meno storiche in modo da immergere il videogiocatore nel mood del titolo durante lo svolgimento della trama.
Un lavoro maniacale della durata di due anni.
Assassin’s Creed Unity venne ambientato esattamente a Parigi nel XVIII secolo, in piena rivoluzione francese. Esso vantava addirittura una riproduzione in scala 1:1 dell’intera mappa della città, compresi i monumenti più importanti. Incluso Notre Dame. L’architetto digitale in questione fu Caroline Miousse, e ha lavorato alla sua riproduzione praticamente per due anni. Avvalendosi del consulto di storici dell’arte per ricreare in maniera verosimile anche gli interni dell’epoca.
Ricostruzione alquanto fedele, ma…
Miousse si era presa anche alcune libertà creative, come la rappresentazione proprio della guglia crollata nell’incendio. Elemento in realtà aggiunto solo post rivoluzione, ma che venne lasciato al suo interno perché oramai entrato di diritto nell’immaginario collettivo. Oltretutto, il protagonista del gioco è avvezzo a tecniche del cosiddetto Parkour per spostarsi spesso di soppiatto nelle varie fasi di gioco, quindi vennero aggiunti degli elementi aggiuntivi al mero fine di facilitare questa mobilità dell’eroe.
La cattedrale era coperta da copyright
La software house Ubisoft ha inoltre ufficialmente rilasciato una dichiarazione in merito alla suggestiva probabilità indicata nel titolo del nostro articolo. “È importante tenere a mente che quella che abbiamo creato per il gioco non era una ricostruzione scientifica, ma piuttosto una visione artistica”. Aggiungendo che: “Saremmo più che felici di offrire la nostra esperienza in qualsiasi ambito per aiutare i lavori“. Insomma Ubisoft sarebbe disposta a concedere un concreto aiuto, ma ha fatto bene a precisare i contorni ben definiti su cui potrebbero agire. Considerando che il loro videogioco era il risultato di uno sforzo si artistico, ma comunque finalizzato ad un prodotto di fantasia, seppure ambientato in un contesto storico. Senza contare che una generosa sezione della Cattedrale di Parigi è sottoposto a dei vincoli di copyright. Ne consegue che alcuni dettagli della struttura sono stati modificati di proposito per non incorrere in azioni legali.
Fine delle illusioni quindi?
In un certo senso, si. Ma, fortunatamente, esistono diversi studi scientifici che possono fornire dei dati preziosi in merito alla “mappatura” della cattedrale. Studenti e studiosi di architettura hanno per anni raccolto informazioni sulla struttura. Inoltre, nel 2015 lo storico Andrew Tallon ha realizzato una dettagliatissima scansione laser in 3D della Cattedrale, creando un’immagine tridimensionale con un margine di errore massimo di mezzo centimetro. Insomma, se per il restauro non si arriverà a chiedere particolari lumi alla Ubisoft non sarà certo una notizia negativa, anzi, sarà perché effettivamente c’è del materiale maggiormente dettagliato altrove e persino tecnologicamente più avanzato.
Ubisoft comunque la sua mano l’ha data
La software house ha donato ben mezzo milione di euro alla causa del restauro, dando la possibilità ai gamers di scaricare del tutto gratuitamente la propria copia di Assassin’s Creed Unity fino al 25 aprile. Così da permettere a milioni di turisti, in attesa del completamento dei lavori, di fare comunque un tour virtuale all’interno della Cattedrale proposta nel gioco. In un modo o nell’altro, insomma, i videogiochi trovano comunque la loro strada per fornire una mano.
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