Skullbreaker Challenge: una nuova pericolosa moda tra i giovani
Negli ultimi anni, molte sfide pericolose si sono diffuse a macchia d’olio tra i più giovani come: la Planking Challenge, la Blackout Challenge e la Blue Whale Challenge. Per quanto sia delicato affrontare tali argomenti, è sempre vitale per un genitore conoscere le insidie del momento, per poter riflettere ed intervenire alla prima avvisaglia di pericolo. In questo articolo, vi parliamo e mettiamo in guardia dall’ultima folle e pericolosa sfida in voga tra i giovani: la cosiddetta Skullbreaker Challenge.
Il caso
In provincia di Bergamo, a soli quattordici anni, un ragazzo si è gravemente ferito a causa di uno stupido scherzo. Il giovane, consapevolmente ripreso da un compagno, avrebbe dovuto compiere alcuni salti tra i banchi di scuola. Purtroppo però, al momento di filmare, un terzo soggetto gli ha fatto uno sgambetto e perdere l’equilibrio. La vicenda sarebbe già grave così, se non fosse che il video in questione sia stato girato con l’intento di caricarlo sul social Tik Tok.
Le conseguenze del gesto
Il ragazzo protagonista dell’episodio non ne è uscito indenne e ha riportato un problema alla cervicale guaribile in tre settimane. Tre suoi compagni di classe, a seguito dell’accaduto, sono stati segnalati per lesioni e violenza privata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Brescia. Ancora si indaga invece su chi sia l’esecutore materiale del caricamento online del video.
Skullbreaker Challenge
E’ questo il nome della nuova pericolosa moda diffusa in rete tra i giovani. In altri casi però, le vittime di tali sfide hanno riportato conseguenze ben più gravi di una botta alla cervicale. In diverse nazioni sudamericane infatti si è arrivati anche a casi di decesso. Questo perché, com’è immaginabile, un’improvvisa caduta senza alcuna possibilità di sostegno può causare delle vere e proprie tragedie, coinvolgendo zone delicate come nuca o tempia delle vittime.
Precauzioni
La stessa pagina della Polizia di Stato ha menzionato la pericolosa moda, al fine di avvertire quante più famiglie possibili e metterle in guardia dinnanzi a simili circostanze. “L’importante è parlarne segnalando potenziali rischi, anche penali, facendo capire la gravità dell’emulazione e l’accettazione di sfide che di divertente non hanno nulla“.
Anche noi di Digital Education Lab vogliamo sottolineare l’importanza di tale messaggio e diffidare dall’emulare simili gesti. Il post della Polizia di Stato su Facebook dimostra inoltre come il web non sia solo uno strumento per diffondere simili sfide, ma anche un luogo dove gli organi istituzionali possano salvaguardare i cittadini e fare prevenzione.