Snapchat: l’applicazione svelata per voi
Che cos’è Snapchat
Snapchat, è un’app di messaggistica per cellulari e tablet, che permette di condividere foto e brevi filmati che scompaiono, distruggendosi automaticamente, poco dopo essere stati ricevuti dal destinatario. In gergo si chiamano snap e grazie all’applicazione possono essere creati in libertà proprio per inviarli ai propri amici. E’un reale social network, definito di messaggistica istantanea: con la peculiarità che con Snapchat si può programmare la durata di questi contenuti al massimo per non più di dieci secondi, così appaiono a chi li riceve ma durano solo per il tempo impostato dal mittente. Clip e foto possono anche salvate e inserite nella sezione “storie”, dove restano visibili per un periodo più lungo di 24 ore.
Gli snap si creano molto facilmente, a partire da una foto, un selfie o un video, e si può inserire anche un messaggio di testo, un pulsante permette di regolare la durata minima e massima – da 1 a 10 secondi – della vita di quello snap.
Come nasce/ La genesi
Snapchat ha subito nel corso del tempo tante modifiche, arricchendosi di nuove funzionalità e possibilità espressive. Lanciata nel 2011 come app per condividere foto ad opera Even Spiegel, studente di Product Design a Stanford University, insieme con i suoi compagni di corso, Robert Murphy e Reggie Brown (ormai suoi collaboratori), la sua popolarità è cresciuta esponenzialmente fino a oggi. Nata nel 2011 l’app ha raggiunto nel 2014 i 700 milioni di messaggi scambiati ogni giorno, un successo sorprendente che ha permesso ai suoi ideatori di rifiutare un’offerta di 3 miliardi di dollari avanzata da Facebook. Nel 2012 sono stati introdotti i video, e nell’ottobre 2013 è arrivata Snapchat Stories che dà la possibilità di riunire in un’unica storia gli snap realizzati da un utente nell’arco di una giornata. Mentre del maggio 2014 s’integrano nell’applicazione chat e video chat. Con Our Stories viene data la possibilità di unire il proprio snap insieme a quello di altri riferiti a uno stesso evento in diretta.
Un fatto rilevante è il lancio del canale Discover nel 2015 che ha trasformato Snapchat in una piattaforma in cui si possono fruire contenuti editoriali pubblicati da testate come CNN, National Geographic, DailyMail, MTV, Vice, Vox o Mashable.
L’attrattiva/ L’elemento che scatena il trend
Il divertimento sembra concentrarsi sull’abilità di inviare lo snap, personalizzandolo, con tutti i “coding” che lo rendono di tendenza per gli adolescenti, coscienti anzi fieri della sua volatilità.
E’ vero che lo Snap inserito nella storia sarà visibile un numero illimitato di volte per un’intera giornata, rendendolo così meno “evanescente” rispetto ai soliti scatti.
L’obiettivo è realizzare questo contenuto dinamico, o fatto di foto e poco testo, e personalizzarlo in maniera “cool”. L’applicazione offre un’ampia scelta di filtri, alcuni dei quali dipendono dalla posizione geografica di chi invia, di emoji, di adesivi e di uno strumento penna per disegnare a mano sulla fotografia. Ci sono anche gli effetti speciali: i Lenses, si selezionano e si applicano prima di scattare la foto. Da pochi mesi sono arrivati su Snapchat i nuovi filtri in realtà aumentata. World Lenses è una nuova la funzione introdotta dal social network, che permette di utilizzare gli effetti per qualsiasi immagine catturata dalla fotocamera. Alle maschere già disponibili per i selfie e le riprese con la telecamera frontale, si aggiungono nuovi elementi in 3D.
Per i teenager Snapchat è un ormai diventato brand identitario, e il social attraverso i quali fare passare i loro gusti, i trend, che sono convinti di controllare e modificare.
Le perplessità a riguardo
La principale che riguarda quasi tutte le applicazioni, ma è ancora più sensibile nel caso di un social frequentato in larga maggioranza da adolescenti è il rischio per la per la privacy.
La stessa Snapchat cerca di tutelare la privacy dei propri utenti: esiste un “Snapchat unrisck”, un messaggio di avviso quando un amico cerca di salvare un contenuto inviato con uno screenshot prima che questo si autodistrugga. Ma è una cautela aggirabile, per esempio fotografando contenuti inviati con altri dispositivi.
Un’altra più specifica, è l’illusione di una particolare intimità con la propria cerchia di amici che non vuole perdere quel “momento” che si materializza nello snap, sapendo che si autodistrugge.
Anche in questo caso si stressa il meccanismo che alimenta le illusioni. Meccanismo che raggiunge livelli più importanti quando i messaggi inviati sono condivisi prevalentemente con una sola persona e si dissolvono in pochi secondi: esiste il rischio che sia occasione per inviare contenuti provocanti e sessuali mantenendo un certo livello di privacy.
Sul sistema di localizzazione si stanno sollevando molte critiche poiché l’ultimo aggiornamento delle app per Android e iOS introduce la nuova funzione Snap Map, strumento dedicato alla condivisione in tempo reale della propria posizione con gli amici. La Snap Map, oltre a verificare la posizione degli amici, consente anche di vedere graficamente i luoghi dove sono state realizzate le “storie”, fornendo uno strumento per la scoperta dettagliata dei luoghi e l’interazione con altri utenti. Infatti è possibile vedere la posizione degli amici (utenti) – rappresentati da un avatar in una mappa- per scoprire cosa stanno facendo attraverso le loro ultime storie o inviare loro un messaggio. Essendo una delle attrattive del social può essere difficile convincere i figli a disattivate la funzione SnapMap.
Come difendersi
Trattandosi di un social network molto articolato e in evoluzione, che i teenager ormai considerano un modo di comunicare prioritario che batte qualsiasi altro social, non ci possono essere ricette generalizzate per i rischi che esistono innegabilmente.
Possiamo mettere in evidenza che la valutazione di quest’applicazione dipende soprattutto dalla fiducia: se usiamo Snapchat per comunicare con persone di cui ci fidiamo, Snapchat è un modo di comunicare sicuro. Se usiamo questa app per inviare foto compromettenti a qualcuno di cui non ci fidiamo o di cui non conosciamo l’identità, allora sarebbe meglio evitare Snapchat.
L’esercizio per sperimentare un sentire così fondante nella nostra vita, come quello della fiducia, richiede esperienza, fare tesoro degli errori, familiarizzare con la reciprocità del darsi fiducia.
Tutto ciò – con la sua estrema delicatezza – sta nell’impostazione dei rapporti tra genitori e figli, nel modo in cui coltivano fiducia tra loro, e con il resto del mondo. La condivisione di esperienze, e ancora una volta il dialogo, la conoscenza e l’informazione, sono gli alleati che proteggono realmente dai pericoli i figli e legittimano gli adulti a porre delle regole, che possano essere prima comprese, poi negoziate, e finalmente applicate con successo.