Stop ai direct verso i minorenni su Instagram
Spesso il pericolo può arrivare attraverso una banale richiesta di contatto, quel messaggio privato che rimane lì in attesa di una replica. Dietro di esso può esserci la minaccia di una brutta esperienza dietro l’angolo, che attende di rivelarsi appena verrà aperta la notifica. Un’insidia tra le più classiche che però potrebbe essere attenuata dai nuovi progetti del social network. Stop ai direct potenzialmente dannosi su Instagram. Ne parliamo proprio in questo articolo.
Stop ai direct sospetti, ne parla Instagram stesso
Nel blog della piattaforma si prova a mettere nero su bianco i prossimi step di un’iniziativa importante. Se sei maggiorenne e hai intenzione di mandare un messaggio privato ad un under 18 senza che vi seguiate a vicenda, la tua azione verrà scoraggiata dalla community. “Per proteggere da contatti indesiderati, introdurremmo questa nuova feature. Invieremo un messaggio privato all’utente in questione motivando perché non gli è più possibile inviare il direct al ricevente”. Scatterà in automatico il provvedimento in base all’età dichiarata da entrambi i soggetti e sarà il machine learning stesso a procedere verso questo automatismo.”
E se l’utente insisterà nel tentativo di contatto?
Il semplice avviso si trasformerà in progressive restrizioni al suo account, volte a scoraggiare le sue azioni a tal senso. A partire dal temporaneo ban per quanto riguarda i messaggi privati, allo stop delle ricerche per nuovi utenti da visionare, fino alla totale chiusura del profilo. Ognuna di queste fasi verrebbero accompagnate da alcuni messaggi pre impostati della piattaforma, volti a motivare la “lezione” al soggetto trasgressore di tali regole.
E se gli utenti mentono sulla propria età?
Questo ce lo domandiamo ovviamente noi. Consci che è un problema serio che interessa qualsiasi social network fin dall’inizio del decennio scorso. Per regola Instagram non dovrebbe accettare iscritti sotto i tredici anni, ma è ben consapevole della percentuale di iscritti che mente all’atto della propria registrazione. Sta inoltre studiando nuovi stratagemmi per scoprire i cosiddetti “furbetti”, almeno i più palesi. Ne parla proprio il blog: “Nelle prossime settimane, esploreremo nuove possibilità di rendere più difficile la vita agli adulti che mostrano di avere comportamenti sospetti, a prescindere dal fatto che dichiarino di esserlo o meno“.
Il progetto si ferma ai messaggi privati?
Ovviamente no, riguarderà non solo il poter trovare in maniera standard profili di ragazzini, ma anche i Reels o i suggerimenti nella propria home. Scoraggiare quindi in generale potenziali contatti disdicevoli tra le parti che potrebbero venire a contatto fortuitamente.
Il consiglio di tenere privati i propri account
Citando il blog: “Avere il proprio profilo privato permette un miglior controllo delle interazioni di soggetti minorenni e dei contenuti che vengono postati. Quando qualcuno si iscrive ed è sotto i diciotto anni, automaticamente gli chiediamo di scegliere tra una home pubblica o privata. Incoraggiando i più giovani alla seconda modalità e spiegando loro perché suggeriamo questa scelta“. Un profilo chiuso non solo non è accessibile ai non invitati, ma le proprie foto non vengono catalogate nei comuni hashtags.
I suggerimenti non si fermano alla prima scelta
“Ci rediamo conto quanto i più giovani aspirino a diventare creators o modelli di riferimento. Quindi è per loro possibile comunque mantenere il loro profilo pubblico, a patto che imparino le differenze tra le due modalità e i potenziali pericoli che ne comportino. Noi evidenziamo con notifiche le differenze, evidenziando i benefici. Ricordando loro di tenere a cuore le impostazioni. Questo però è solo il primo step, facciamo in modo che la nostra audience sia conscia dei diritti e dei doveri. Ed è un qualcosa che sarà sempre più ottimizzato nei prossimi mesi“. Specificano da Instagram.
Cosa è necessario che però facciamo noi?
Sia chiaro, nessun automatismo di nessuna piattaforma può renderci immuni da rischi o responsabilità. Un figlio consapevole dei pregi e difetti della tecnologia è la migliore prevenzione ai problemi di cui possiamo disporre. Un processo che ovviamente si ottiene con il tempo, con responsabilità e magari con l’aiuto di esperti. Come nel caso di Digital Education Lab, che con i suoi articoli e i suoi corsi è da anni attiva nel settore. Mettendo a disposizione la propria competenza nelle case di ogni famiglia che ne necessiti.