Anche uno Streamer può dare il cattivo esempio: la storia di GiantWaffle
I videogiochi di per sé non sono portatori di cattive abitudini. Una buona educazione ed un’attenta contestualizzazione del gioco infatti, possono azzerare tutti i rischi di emulazione da parte dei giovani giocatori.
Tuttavia, nel mondo dei videogames, esistono anche altri canali in grado di influenzare negativamente lo stile di vita dei nostri figli: i video creati dagli Streamers. Questi ultimi infatti, possono essere pericolosi modelli per i loro spettatori.
Cos’è uno Streamer?
Se la parola YouTuber è facilmente entrata nel vocabolario di molte famiglie, il termine Streamer ancora fatica ad essere compreso. In realtà il suo significato è molto più semplice di quello che si possa pensare.
Lo Streamer non è altro che un videogiocatore che si riprende nell’atto di giocare. Egli non filma solo il contenuto della sua partita ma, spesso, anche le sue reazioni avute nel corso del videogioco.
Come mai esistono sul web sempre più Streamers?
Perché i più popolari vengono pagati dalle stesse software house per utilizzare e promuovere i loro videogiochi. Inoltre, essi possono guadagnare anche attraverso le donazioni fatte dai loro numerosi fans.
Usare la creatività per incuriosire gli utenti
Esistono diversi tipi di Streamers. C’è chi gioca ad intere saghe di videogames, spiegando la trama o i segreti del gioco. Chi invece si diletta a presentare videogiochi sottovalutati oppure considerati “antichi”. Altri invece, per ottenere la popolarità immediata, si lanciano in sfide o maratone estenuanti e pericolose.
Ogni giorno quindi, migliaia di giocatori cercano di ottenere più fans possibili attraverso i loro video pubblicati in rete.
Il caso pericoloso di GiantWaffle
Andrew “GiantWaffle” Bodine, un famoso Streamer americano, questo Novembre è riuscito nell’ardua impresa di battere il record di ore trascorse in un mese in diretta streaming sulla piattaforma Twitch.
Come ha fatto? Ha videogiocato continuamente, raggiungendo le 19 ore al giorno di gioco. Le sue dirette quindi sono state una sorta di Grande Fratello con il joystick in mano!
Il record
Così facendo, Andrew ha totalizzato l’incredibile cifra di 572 ore e 44 minuti di gioco, battendo così il record, raggiunto solo tre mesi prima, di Jackson “JayBigs” Bigsby. GiantWaffle ha ribattezzato tale maratona con il nome Streamvember 2019.
Nel corso del mese di Novembre quindi, lo Streamer ha giocato a molteplici videogiochi come Death Stranding e Luigi’s Mansion 3, totalizzando un numero di ore di gioco mai raggiunto prima.
Cosa ci ha guadagnato?
Sicuramente tanta notorietà, visto che le sue dirette online gli hanno portato 10 mila nuovi followers, per un totale di 880 mila seguaci. In aggiunta, il ragazzo ha ottenuto numerose interviste sui network di settore come Kotaku. In una di esse lo Streamer ha descritto così l’esperienza vissuta: “Ne è valsa la pena. Le visualizzazioni sono andate alle stelle per tutto il mese. Al momento, tutte le mie statistiche sono tra le 4 e le 10 volte superiori al normale!”
Cosa ha perso?
GiantWaffle avrà pure guadagnato tanti nuovi followers, ma ha perso un bel po’ di salute. Dormire così poche ore al giorno infatti, senza neanche fare i quindici minuti di pausa dopo ogni ora di gioco (come consigliato dalle stesse software house), può avere conseguenze devastanti sull’organismo.
In passato infatti, ci sono stati casi simili finiti in tragedia a riprova di quanto un errato rapporto con i videogiochi possa avere conseguenze gravi sulla salute dei più giovani.
Per questo motivo, vedere questi spericolati Streamers venire spettacolarizzati e premiati a livello mediatico, non può che suscitare perplessità in chi, come noi, crede nel valore di una sana e corretta educazione digitale.
Aggiornarsi per riflettere
E’ bene però non fare di tutta l’erba un fascio e chiarire che sono pochi gli Streamers che effettivamente rappresentano un pessimo esempio per i ragazzi.
La maggior parte di loro infatti, si limita ad intrattenere online il loro pubblico ed a mostrare vari aspetti dei videogames che sono intenzionati ad acquistare.
Capire perciò il ruolo da modello che questi Streamers hanno per molti giovani, può aiutarci molto nel dialogo con i nostri figli ed anticipare possibili emulazioni di sfide pericolose come questa.