Storie di inclusione digitale premiate da Mattarella
Sergio Mattarella ha conferito l’attestato d’onore di “Alfiere della Repubblica” a trenta giovani sul territorio nazionale. Il premio per essersi distinti nel 2021 per l’uso consapevole e virtuoso degli strumenti tecnologici e dei social network, durante il periodo della pandemia. Tra i coinvolti è possibile leggere alcune delle storie di profonda inclusione digitale che meritano più di una riflessione da parte nostra.
L’inclusione digitale come inno alla diversità
Questo è il caso di Alessio Manfredi Selvaggi, quindicenne, nato a Campobasso. Alessio ha precedentemente vinto il premio letterario intitolato allo scrittore molisano Michele Buldrini (sezione Scuola). Lo ha fatto con un elaborato dal titolo “Diverso da chi”. Uno scritto che esalta i valori della diversità e contesta ogni forma discriminatoria. Nonostante abbia la sindrome di down, il ragazzo è un nativo digitale e non di rado eccelle più dei suoi compagni di classe.
Storie di Green Pass
La procedura per ottenere il famigerato QR code, con relativa stampa e salvataggi appositi, può non essere immediata per tutti. Lo sappiamo soprattutto attraverso i racconti di amici e parenti. Per questo genere di preoccupazioni, Francesco Tortora, un ragazzo di sedici anni di Roccapiemonte (Salerno) si è adoperato per mesi. Fornendo sostegno alle persone anziane nelle prenotazioni dei vaccini anti Covid e nelle procedure per il rilascio del Green pass.
Supporto alla DAD
La scelta del portatile adeguato, la formattazione per fare in modo che lo diventi. Ma anche le connettività della webcam, i links e gli allegati da scaricare. Quanti imprevisti possono capitare durante le fasi di una lezione online? Lo sa bene Daniele De Angelis. Ragazzo di appena quattordici anni di Marano, provincia di Napoli. Lui ha dato una mano ai cugini più piccoli che così sono riusciti a seguire la didattica a distanza nonostante l’assenza dei genitori, impegnati in turni massacranti nel reparto Covid dell’ospedale della zona. Già prodigo negli aiuti verso la sua classe, si è distinto per questo gesto di vitale importanza per la sua famiglia. La zia ha raccontato che Davide una sera le disse al telefono: “Ci penso io a Sara, tu stai tranquilla e salva quante più vite umane puoi“.
Giornalismo ed inclusione
Francesco D’Antonangelo e Davide Pietricola sono due ragazzi di appena quattordici anni di Latina. Appassionati entrambi di letteratura e giornalismo. Nei tre anni della scuola secondaria fanno amicizia e Francesco, esperto di tecnologie informatiche, decide di collaborare con Davide in una maniera del tutto speciale. Quest’ultimo infatti ha una disabilità fisica e la comunicazione verbale è per lui faticosa, ma nonostante tutto è stato premiato dal primo nel ruolo di vice capo direttore del giornalino scolastico. E nel periodo di Lockdown sono stati accanto senza mai perdersi di vista.
Scout e il digitale come strumento di mediazione
Il gruppo scout di Lorenzo Cerutti, quasi maggiorenne, dal nome AGRESCI, si è distinto in maniera particolare. Hanno svolto un importante servizio di front office, e si sono messi generosamente a disposizione di chi aveva minore dimestichezza con i computer. Utilizzando una piattaforma realizzata dalla Regione.
Social Media Manager e storyteller della pandemia
Rebecca Lucchesi ha quasi diciotto anni, di Bagni di Lucca (LU). La ragazza svolge un servizio di narrazione nel comitato della Croce Rossa di Bagni di Lucca. Ha coordinato un gruppo di coetanei al fine di sensibilizzare la città sui servizi che l’ente era in grado di fornire durante la pandemia.
Uno spot a vaccinarsi
Giulia Galieti, appena maggiorenne, studentessa del liceo artistico romano. Si è battuta affinché non solo nella sua comunità, ma anche a livello nazionale si comprendesse l’importanza della prevenzione riguardo al Covid19. Un suo video dal titolo “Il vaccino non è una scelta” è diventato presto virale.
Storie, volti ma soprattutto famiglie.
Dietro questi esempi di inclusione digitale nei confronti della società, c’è una alfabetizzazione digitale notevole. Frutto della curiosità, della passione, ma anche di una corretta educazione tecnologica che parte dal nucleo domestico. Segui Digital Education Lab con il suo blog o i suoi corsi per saperne di più.