Telefono Azzurro in campo anche per l’educazione digitale
Quando parliamo dell’infanzia, quasi per antonomasia, arriva automatico il collegamento alla Onlus del Telefono Azzurro. Uno degli enti di garanzia per l’infanzia che, già nel 1990, aveva istituito un numero verde totalmente gratuito che ha contribuito alla salvaguardia di numerose piccole vite. Un servizio per il periodo all’avanguardia, coadiuvato da altre iniziative negli anni, come una linea completamente a vantaggio di educatori, genitori ed altre figure di formazione che nacque alcuni anni dopo. Oggi la società si è evoluta, così come i rischi da fronteggiare, ed è per questo che l’ Onlus è stata coinvolta in una iniziativa che vi andiamo a spiegare.
Una data simbolica
Alla vigilia del Safer internet day, il 4 febbraio, e in contemporanea con la giornata nazionale contro il cyberbullismo, il Miur e l’associazione Telefono azzurro hanno firmato un patto per l’educazione digitale nelle scuole. Questo sodalizio è stato stipulato in un incontro sul tema nella sede di Regione Lombardia, il ministro Marco Bussetti e il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo. La firma del protocollo aveva un obiettivo comune ben radicato. Coinvolgere l’associazione che si occupa di infanzia in programmi di formazione sul digitale, rivolti a studenti, insegnanti e famiglie.
La rappresentanza
Tale manifestazione ha coinvolto più di 50 ragazzi di 18 paesi dell’Unione europea. Il focus delle attività era mirato a diffondere idee su come vivere in modo positivo internet. Le statistiche raccolte dalla onlus con Doxa evidenziano che il 43% dei ragazzi intervistati (611 tra 12 e 18 anni) si sentirebbe smarrito se fosse privato dei social network. Un dato forte, considerando che il 46% di loro abbia paura di atti di bullismo proprio provenienti dalla rete.
i dati
Le statistiche evidenziano diversi dettagli della vita digitale dei più giovani. Ad esempio di come il 62% degli adolescenti segua le serie tv grazie allo streaming. Come spesso vi abbiamo anticipato inoltre, Instagram è il social network più usato: il 79% dichiara di utilizzarlo e il 5% ha addirittura più di un profilo. Ciò ha ovviamente le sue insidie. A riguardo appunto 57% dei coinvolti al sondaggio, prevalentemente ragazze, attesta di ricevere messaggi da persone che non conosce o estranee alla rete di contatti. L’11% delle ragazze afferma di aver ricevuto foto intime non richieste. Ma sul fronte opposto, i giovani promuovono la rete come fonte di connessioni interpersonali (57%), ricca di informazioni preziose per il proprio arricchimento culturale (51%) e come motore di sviluppo di attività sociale (33%).
Conseguenze
I più giovani sono sempre più consci da una parte di quanto sia irrinunciabile il web, dall’altra dei suoi possibili rischi. Se persino il Ministero dell’Istruzione ha coinvolto l’ente di riferimento dell’infanzia e adolescenza da trent’anni a questa parte sul suolo italico, vuol dire che c’è bisogno di una disciplina nel settore. Una presa di posizione ulteriore che legittima la nostra battaglia presa da tempo, in merito alla corretta informazione degli ambienti digitali. La ricchezza della prevenzione, in questi campi, è l’unico vero gesto verso un futuro più sicuro, al fine di vivere internet senza troppi imprevisti, sia per grandi che per i più piccini.
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