Valeria e Federico raccontano la guerra su TikTok
Nelle pagine del nostro blog abbiamo mostrato come Tiktok possa dimostrarsi ambivalente per raccontare svariate tematiche. Nata come piattaforma musicale, l’applicazione è spesso utilizzata anche a scopi pedagogici e di attivismo. A volte è l’attualità che permette involontariamente di sperimentare delle forme ibride di comunicazione. Come nel caso di Federico e Valeria. Le due vicende che vi raccontiamo accomunano giovani ragazzi che si sono trovati a descrivere un conflitto bellico dal loro punto di vista. Usando i loro account.
La storia di Valeria
Giovanissima, Valeria Shashenok è conosciuta come @Valerisssh su TikTok. Lei è una ucraina che si trovava in un bunker a Chernihiv ad inizio conflitto. E` Diventata virale per un modo di raccontare gli orrori del conflitto con uno storytelling ironico con una punta di sarcasmo. Enfatizza e ricrea le situazioni della vita di tutti i giorni nonostante le macerie siano intorno a lei. Il suo video più noto è la descrizione di una giornata standard all’interno di un bunker, col sottofondo della canzone italiana Che la luna di Louis Prima.
Cosa colpisce del suo storytelling di TikTok?
Mano a mano che si scorre in avanti con i video, in ordine temporale, la situazione intorno alla ragazza si fa critica. Chernihiv si fa sempre più spoglia e ci sono sempre meno tracce della quotidianità che siamo soliti a vedere intorno a noi. Nonostante ciò, i video di Valeria non assumono mai contorni drammatici. Il suo modo di comunicare trasuda quel suo volersi conquistare almeno un angolo di serenità nella sua esistenza.
Dove si trova ora la ragazza?
In Polonia. Mentre la sua famiglia è divisa: tra il fratello in Germania e i genitori ancora nel rifugio antiaereo in Ucraina. Aspettando l’occasione utile per ricongiungersi a loro, la ragazza continua a sensibilizzare sui temi del conflitto, adesso che ad ascoltarla ci sono quasi un milione di iscritti.
Un itinerario di salvezza
Federico Hu è conosciuto su TikTok come Panda Boi, sulla piattaforma aveva dieci milioni di follower. Il suo iniziale format era quello di porre, ad un pubblico improvvisato per strada, delle domande curiose. Improvvisamente però i temi dei suoi video hanno cambiato totalmente tenore.
In viaggio verso Kharkiv per Lyuda
Con l’inizio del conflitto, Federico ha deciso di raccontare una sua piccola impresa. Quella di andare a prendere Lyuda, la sua ragazza ucraina, per portarla in salvo. Originaria di Ternopil, la ragazza si trovava però a Kharkiv quando tutto è iniziato. I due hanno quindi pensato di ritrovarsi a Varsavia, dove la fidanzata era poi rimasta ospite assieme ad altri rifugiati.
Un tragitto non proprio semplice
Panda Boi è partito così con un semplice numero di telefono in tasca e il suo smartphone. Il primo era il contatto dell’associazione che aveva preso in carico la ragazza, mentre l’altro strumento documentava tutto, con momenti in cui raccontava ai suoi follower il conflitto armato. La storia è fortunatamente a lieto fine, i due sono riusciti ad incontrarsi.
Due storie e qualche grottesco tutorial
Tra le vicende di chi fugge o chi aiuta, c’è anche chi inneggia a render pan per focaccia ai nemici. Come nel caso della tiktoker Nastya Tyman, che ha realizzato un tutorial sulla piattaforma per spiegare ai volontari civili come usare i carro armati abbandonati dai soldati russi nel loro territorio. Non esattamente il genere di guida che si trova tutti i giorni nei social network insomma.
Sono il volto di una guerra da un punto di vista inedito
Siamo abituati ai reportage in zone di guerra, meno alla narrazione di civili che comunicano i loro stati d’animo e riflessioni in prima persona. Ci riescono, utilizzando un ritmo narrativo che anni fa nemmeno esisteva o potevamo immaginarci sarebbe esistito. Storie come quelle di Valeria e Federico ci mostrano come sia possibile utilizzare l’arma dello storytelling e dei social per raccontare la realtà e la propria vita allo spettatore, un punto di vista tangibile come fosse quello di un amico che ci parla. Insegnandoci qualcosa.