Videogiochi online e molestie: l’inquietante sondaggio.
Una delle maggiori preoccupazioni di un genitore in merito ad un videogame, riguarda chi e cosa suo figlio incontrerà durante la sua partita. La possibilità di connettersi con gente da ogni parte del mondo ha i suoi rischi. Non di rado si parla di cattive esperienze, ma quantificarle è spesso veramente difficile. A tal proposito un recente sondaggio lancia un particolare allarme in merito a videogiochi online e molestie.
L’analisi
Un recente studio pubblicato dall’organizzazione non-profit Anti-Defamation League afferma che un ingente numero di adulti che giocano online hanno subito una qualche forma di molestia. Ben il 74 per cento. Dagli insulti, forme varie di trolling, fino a minacce e discriminazioni.
Nello specifico
Ne parla il magazine Kotaku, il 65% degli intervistati ha subito molestie gravi come minacce fisiche o stalking durante una sessione online. Mentre il 29% si riferisce alla pratica del “doxing”, ovvero pubblicazione di dati e informazioni personali a scopo di ritorsione.
Discriminazioni
Dinnanzi ad un monitor, non di rado la gente perde qualsiasi freno inibitorio. Lasciandosi andare alle più becere forme di odio, che arrivano anche ad insulti verso l’orientamento sessuale. Altrettanto preoccupante l’odio razziale: almeno un terzo dei giocatori di colore, latino-americani e asiatici ha subito epiteti razzisti . Mentre il 40 per cento delle donne è stata discriminata per il proprio sesso.
La frenesia, cattiva consigliera.
Sono i titoli più adrenalinici ad attrarre maggiormente l’utenza maleducata. Videogiochi come Dota 2, Counter-Strike: Global Offensive, Overwatch, PlayerUnknown’s Battlegrounds e League of Legends. In altri, come World of Warcraft, Minecraft e NBA 2K non si sono verificati i medesimi comportamenti in larga scala come la precedente categoria. Anzi l’80% dei giocatori si è dimostrato soddisfatto dell’esperienza di gioco.
Onestà del gamer
C’è da specificare che il 35% degli intervistati ha ammesso di essersi comportato in modo poco piacevole con altre persone incontrate durante il gioco con trolling o insulti. Il che dovrebbe far riflettere anche sul proprio approccio durante simili attività di intrattenimento.
Ma la moderazione?
Spesso nei server mancano delle figure chiave che si occupino del comfort dei gamer durante le partite. Non di rado è possibile segnalare il comportamento scorretto e, nelle chat, sono bannate alcune parolacce. Ma finché rimaniamo a questi semplici misure di tutela è facile bypassare gli insulti, utilizzando ad esempio alcuni numeri al posto delle lettere. Costringendo le macchine ad “inseguire” di continuo i maleducati, aggiornando di continuo le loro procedure, rischiando di stare però sempre un passo indietro.
Bisogna fare qualcosa
Le comunità hanno però bisogno di persone in carne ed ossa che possano dare il loro contributo in merito. “Guardando all’esempio di siti come 4chan o 8chan – ha affermato Daniel Kelly, della divisione Tecnologia e Società di ADL – senza moderazione un luogo di condivisione può diventare tossico“. E ha ragione. Chissà che questa figura “da paciere” non possa divenire in futuro un nuovo mestiere per i nostri figli.