Vivere senza telefonino: la storia di un ragazzo ligure

Siamo soliti raccontare e dare consigli su come prevenire l’abuso di tecnologia. La storia invece che oggi vi raccontiamo è del tutto atipica. Parla infatti di un ragazzo che ha fatto una scelta insolita per il nostro tempo: vivere senza telefonino. Tale stile di vita, per quanto possa apparire vintage, sembra che lo faccia sentire pienamente a suo agio. Questa è la storia di Marco, un ragazzo ligure che riesce a vivere senza cellulare praticamente da sempre.
Chi è il protagonista?
Marco è un giovane albergatore di Nervi, uno storico borgo marinaro in provincia di Genova. La sua vita è costellata da molti amici e passioni, che riesce a frequentare e svolgere senza l’ausilio dello smartphone.
“Decine di persone hanno proposto di regalarmelo, ma non lo utilizzerei”, dichiara. La sua vita è da sempre così, perché considera questo tipo di tecnologia scomoda e limitante.
Conosce WhatsApp e Telegram, ma non gli interessano
Ad una intervista rilasciata ad Open, Marco dichiara che la sua scelta non è dovuta da un atto di mero integralismo, ma dalle opportunità che si celano dietro essa. Il giovane non solo trova scomodo utilizzare il telefonino, ma non ama affatto come esso sia un elemento di distrazione quando è a cena con qualcuno. Per di più, preferisce fare alcune attività alla “vecchia maniera”.
Qualche esempio? Stamparsi le mappe da casa, piuttosto che usare il navigatore, ed acquistare un walkman invece di ascoltare musica digitale. A casa invece ha la segreteria telefonica analogica!
I selfie? Lo imbarazzano!
Non avere uno smartphone ovviamente non lo estranea dal mondo esterno. Nonostante la sua scelta, Marco ha molti amici con esce regolarmente. Le foto invece non fanno per lui, men che meno i selfie, perché lo imbarazzano.
La sua scelta di vita gli permette perciò di “esimersi” da tali richieste, eccetto quando partono dai propri amici. A quelle non si può dir di no!
Disconnesso, ma non del tutto
Marco non è del tutto estromesso dalla tecnologia. Usa infatti quotidianamente Facebook, risponde alle Email e si prepara i viaggi attraverso Google Maps. Tutto comodamente a casa con il suo PC.
Persino i walkman è costretto a comprarseli su Ebay, perché ormai i negozi hanno smesso di venderli da circa una quindicina di anni. E paradossalmente ha vissuto anche storie a distanza, che sono riuscite ad evolvere nonostante la sua scelta radicale.
Un caso che può far riflettere
Come è evidente, la scelta di Marco non è dettata da un un rifiuto della moda attuale degli smartphone, ma da un suo personale modo di vivere la tecnologia. Lui non la respinge, ma semplicemente seleziona cosa preferisce vivere di essa e cosa no.
Una lezione utile anche per le nostre vite, spesso assorbite da ogni tipologia di tendenza digitale (social e non), anche solo perché incoraggiati da amici. E’ sempre bene tenere a mente che la scelta più ragionevole è vivere il proprio processo di digitalizzazione in maniera sana, meditata e consapevole.