WhatsApp a scuola? Così può essere davvero utile!
Negli anni la contrapposizione scuola/telefonini è sfociata nell’uso di WhatsApp a scuola. Dalle chat di classe fino al mero strumento di distrazione in aula, l’applicazione è da anni oggetto di numerose iniziative scolastiche. Raramente però vengono esaltate le sue potenzialità pedagogiche. A questo proposito, vogliamo evidenziare qualche pratica virtuosa, di quelle per cui l’uso di WhatsApp a scuola possa davvero avere uno scopo formativo.
Obbiettivo: imparare
Se siete genitori avrete notato, nel corso del tempo, progressi o imperfezioni dei vostri figli nell’ambito dell’ortografia. Dalla scelta delle parole giuste fino al corretto uso della punteggiatura, per migliorare è necessario esercitarsi quotidianamente sia a scuola che a casa. Una professoressa di Pisa, a questo proposito, ha sperimentato un nuovo esercizio utile per molte famiglie.
Aiuta l’ortografia
Anna Mariani ha raccontato a YourEduAction un piccolo esperimento dedicato alle mamme. Prestare 5 minuti al giorno il cellulare al figlio nel pomeriggio per scrivere ed inviare brevi messaggi. Sembra impossibile, ma poche parole sono sufficienti per ottenere un risultato importante.
E’ stato notato infatti, che se all’inizio i bambini scrivevano tutto attaccato, senza alcuna punteggiatura e sbagliando l‘ortografia, il correttore di WhatsApp dava loro un grande aiuto per comprendere i loro sbagli. In aggiunta, i consigli dei genitori e la chat di classe creata dalla professoressa permetteva di individuare gli errori più comuni, aiutando i ragazzi ad evitarli.
Le temute chat
Secondo la professoressa, i gruppi WhatsApp, usati con parsimonia, possono essere utili sia per l’inclusione tra i ragazzi che per analoghi scopi grammaticali.
Citando questo passaggio:
Luigi: Ciao maestra ho comprato un libro un lapis e una borsina.
Maestra: (Ciao maestra, ho comprato un libro, un lapis e una borsina.) Ciao Luigi, come stai? Sono felice che tu abbia comprato tante belle cose.
Luigi: “Ciao maestra, ho comprato un libro, un lapis e una borsina. Ti voglio tanto bene
La chiave di tutto è vivere così nel quotidiano
Allenarsi ogni giorno con questi piccoli e brevi esempi, aiuterebbe molto i nostri figli. Un altro esempio di utilizzo di WhatsApp a scuola lo fornisce Carla Romoli, docente di scuola media a Bologna, che usa invece il sistema di messaggistica per scoprire quali sono i vocaboli meno utilizzati e spiegarli alla classe.
I compiti ai compagni assenti
In merito all’utilità delle chat di gruppo è bene parlare anche dell’iniziativa di Maria Teresa Luongo attuata in una scuola media della provincia di Benevento. In questo caso, WhatsApp è stato usato per inviare i compiti assegnati a casa, file audio di riepilogo, le foto degli appunti alla lavagna e link utili per approfondire. Così facendo, si riduce sensibilmente anche il numero di fotocopie utilizzate per tali attività.
Ottimizzare, sperimentare e scoprire
Ovviamente questi usi, più che suggeriti, vogliono essere di ispirazione positiva all’uso della tecnologia nell’ambiente scolastico. In un presente che tende spesso a risolvere le problematiche con i divieti, fornire strade concrete di coesistenza tra innovazione e tradizione scolastica può essere solo fonte d’ispirazione per le famiglie e gli insegnanti. L’educazione digitale, a volte, passa anche per questi semplici accorgimenti e noi siamo ben lieti di indicarveli!