YouTubers giovanissime star, conosciamoli meglio

Un fenomeno sulla cresta dell’onda ormai da una decina d’anni, gli YouTubers hanno reinventato i canoni dell’intrattenimento contemporaneo. Tra loro anche alcuni bambini prodigio. Scopriamo insieme quali sono gli ingredienti di questo successo e perché il loro ruolo da influencer è così importante.
E soprattutto cosa imparano, e quali competenze innovative emergono e come vengono condivise.
YouTubers e il successo
Le pubblicità, con il generico testimonial famoso preso dalla tv, sono oramai sempre più antiquate. Quest’anno Forbes ha spiegato che il potere persuasivo delle star del popolare servizio streaming acquistato da Google funzionano molto meglio sui Millennials (i nati tra il 1980 e il 2000). E con le nuove generazioni questo fenomeno sembra sia ancora più in crescita.
Una forma di comunicazione rivoluzionaria
Gli YouTubers stravolgono i canoni imposti per decenni dalla televisione. Mancando di mezzi tecnici, hanno cominciato lavorando con poco budget e tanta creatività. Battezzando nuovi format, inquadrature e tematiche. Dimezzando la distanza che solitamente esiste tra conduttore e pubblico. Il rapporto che si crea tra le due categorie è di complicità, empatia e quindi anche fiducia. Infatti queste star spesso modificano i loro contenuti in base alle reazioni degli spettatori, talvolta replicando personalmente ai propri fans.
Il più giovane ha sei anni
“Ryan ToysReview” è il canale che vede protagonista Ryan. Il primo contenuto pubblicato è del marzo 2015, quando il protagonista non aveva ancora quattro anni. Il video era incentrato sul bimbo che, a suo modo, recensiva un treno giocattolo fatto di lego. I famosi “Unboxing”, ovvero scartare un prodotto dinnanzi la telecamera, per mostrarne il contenuto. Facendo ciò, la pagina si creò velocemente un proprio bacino di pubblico specifico e anche di curiosi.
Risultati straordinari
Nei mesi successivi, quello di Ryan è stato il canale più visto degli U.S.A e, per un periodo, anche del mondo. Attualmente vanta oltre dieci milioni di iscritti e ogni video ha picchi anche di 86 milioni di visualizzazioni. Aggiungendo nuove categorie, come ad esempio i V-log (Video Blog), con i viaggi fatti assieme ai suoi genitori o i più standard gameplay di videogiochi per bambini.
Chi c’è dietro a questo successo?
La madre del ragazzo ha preferito lasciare un velo di privacy sulla loro famiglia. Svolgeva il lavoro di insegnante ma decise di dimettersi quando la viralità della pagina era oramai ingestibile e non poteva essere più un mero hobby. Ha dichiarato di aver imparato tutto da sola, attraverso la rete, a girare, montare e pubblicare i video su YouTube. Specificando di produrre per il 99% contenuti non direttamente sponsorizzati, ma c’è da credere che basterebbe quell 1% per ottenere ricavi consistenti, considerando le numerose visite.
Nel caso di Ryan i genitori sarebbero stati ispirati dall’appeal del proprio bambino, e l’artefice sembrerebbe essere una mamma intraprendente e curiosa, ma accade che il successo sia studiato a tavolino e dietro ci siano grosse società che abbiano fiutato il business già da tempo.
I colleghi di Ryan, hanno fatto tutto da soli?
Business Insider ha pubblicato una interessante lista degli YouTubers più famosi sotto i 12 anni. Emergono personalità affascinanti, come il canale di Action Movie Kid, dove un ragazzino con il suo papà, che ha lavorato nella DreamWorks, creano storielle ricche di effetti speciali. In FullTimeKid possiamo invece ammirare una giovanissima ragazzina alle prese con esperimenti scentifici e curiosi tutorial assieme al padre fotografo. In Babyteeth4 due sorelline recensiscono addirittura caramelle e altri situazioni simili.
I più grandicelli e le loro competenze
Alzando l’età anagrafica, troviamo YouTubers che magari a 15 anni avevano già delle conoscenze di montaggio, promozione e sviluppo di contenuti notevoli, al punto da emanciparsi dalla conduzione genitoriale. Esempi come quello di Ella Elbells, che pubblicava i suoi Vlog all’età di 12/13 anni. In maniera DIY ( Do It Yourself, letteralmente “fallo da solo”). Ma tra tutte, probabilmente la storia più straordinaria è quella Jay Kapoor. A soli 14 anni, il ragazzo indiano iniziò a girare video tutorial per aiutare le persone a risolvere i piccoli problemi in cui ogni giorno ci si imbatte sulla rete. Raccontò di essere partito con pochissimo: uno smartphone e un programma Android per catturare le immagini sullo schermo.
Iniziare bene, senza l’idea del business
E’ chiaro che i bambini e le bambine che sanno creare un canale YouTube gestirlo, e avere un seguito, hanno sviluppato competenze importanti. Qualcuno starà pensando in riferimento ai famosi youtubers, quelle di far soldi ed essere famosi.
Ma con un minimo di spirito critico è facile decriptare che spesso i lauti guadagni dei quali si favoleggia facciano emergere piuttosto delle competenze dei “genitori manager” che spingono con determinazione i figli verso performance da Youtubers stellati. Google per esempio monitora attivamente queste opportunità e ha un programma “di sostegno”: YouTube Partnership Programme consente ai creator di monetizzare i propri contenuti su YouTube.
I corsi, tra suggerimenti e vademecum.
Chi si occupa di Digital Education, tiene sott’occhio il fenomeno da un altro punto di vista, così cominciano a nascere dei percorsi base per i più piccoli non certo orientati al guadagno di danaro oppure a diventare famosi.
Corsi, dove sono mostrati i software open source per creare i propri video, per fare post produzione, aggiungere testi e creare effetti.
Diventa molto importante dare i giusti suggerimenti e consigli su cosa fare o non fare sia nel gestire un canale YouTube per motivi di studio e nel futuro di lavoro, o anche per chi progetta una carriera da Youtuber di successo.
Le competenze utili per il futuro.
Creare contenuti efficaci su Youtube è molto importante per lo studio, la vita lavorativa di chi oggi si accosta da piccolo a tutto ciò.
Permetterà loro di esprimere in un video una conoscenza, una competenza, il racconto di una storia, di qualcosa che si è imparato.
L’utilizzo delle risorse on line e offline, per realizzare dei video dà concretezza a una competenza importante: lo storytelling. Il valore pedagogico è diventato fondamentale: la produzione, o la condivisione di video ispirano e coinvolgono gli studenti a un livello che non sarebbe possibile con metodi tradizionale. Qualcuno tra i nostri ragazzi, potrebbe cominciare con l’intenzione di imparare e condividere conoscenze, e diventare una superstar, perché no.
Confrontarsi e dare un supporto
Agli adulti, genitori ed educatori, resta il dovere di vigilare che facciano esperienze personali e salutari. Che le facciano con creatività, libertà, sbagliando e sperimentando.
Vi abbiamo raccontato queste storie, poiché fanno parte di un panorama di fenomeni ai quali bambine e bambine si affezionano sempre di più. Accompagnandoli e informandoci, li aiuteremo a crescere e trarre il meglio anche da loro modo di essere protagonisti, o fan dei più affascinanti youtubers.