La propria patente su Google? Questo ed altro in futuro.
I nostri documenti d’identità sono elementi imprescindibili per lo svolgimento delle nostre giornate. Non solo riguardano la nostra persona ma favoriscono la giusta garanzia per il meccanismo di sicurezza che riguarda la nostra società. A volte però, tali strumenti sono soggetti ad usura o allo smarrimento. Da chiederci come sarebbe la nostra vita se questi documenti personali fossero, ad esempio, in uno smartphone? Tante cose cambierebbero realmente. E c’è chi ci sta lavorando davvero, per offrirci un giorno l’eventualità di mostrare la nostra patente su Google ad un controllo di routine in tutto il mondo.
Realmente possibile
La magia delle API Android, IdentityCredential e IdentityCredentialStore . Esse si basano basano sullo sviluppo di alcuni standard di dati per la memorizzazione sicura delle patenti di guida digitali. L’accesso a queste informazioni è il punto più delicato. A riguardo si sta lavorando per renderlo sicuro attraverso il protocollo NFC, il medesimo già usato per i nostri pagamenti digitali attualmente.
Come usufruirne se il telefono è scarico?
Bisogna ovviamente pensare anche a relative problematiche. Mettiamo di essere finalmente giunti ad un meccanismo perfetto e un protocollo inaccessibile a terzi. Però che fare se la batteria ci tradisse? Niente paura. Google si sta dedicando anche al perfezionamento di un hardware dedicato che abbia un quantitativo di energia riservato esclusivamente a tale scopo. Un po’ come i cellulari comunque abilitati alle chiamate d’emergenza quando senza credito. Una zona franca di energia dello smartphone da utilizzare per affermare la propria identità in futuro.
Già nel nostro presente qualcosa esiste
Tali API citate sono in fase di sviluppo compatibilmente agli standard delle patenti di guida statunitensi. Ma è la tentazione ad estendere tale processo per le carte d’identità ed altri documenti personali a rendere il processo decisamente avvincente. Una innovazione che potrebbe risparmiarci diversi grattacapi ed ottimizzare processi burocratici e non, riducendo molti grattacapi.
Alcuni dubbi irrisolti
Di certo siamo ancora in una fase embrionale di tali automatismi. Ad esempio sarebbe utile riuscire a trovare un modus operandi specifico per fare in modo che la polizia verifichi la validità di un documento senza poter accedere ad altre informazioni presenti sul device e non direttamente utili all’identificazione in sé. Perché essere trasparenti ad un controllo è una cosa, la privacy personale però va sempre garantita. Una sottile linea bianca demarca i due territori ed è uno dei punti su cui dobbiamo dibattere riguardo la sicurezza informatica. Un vero caposaldo per noi di Digital Education Lab. Se ti è piaciuto questo articolo continua a leggerci e segui i nostri canali social