Otto consigli per non cadere vittime del Phishing
Esiste una tipologia di truffa effettuata su Internet che davvero coglie spesso impreparata ogni generazione navigante nel web. Tramite questa procedura, un malintenzionato cerca di ingannare la vittima, convincendola a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso. Quasi sempre compiendo questo atto criminoso vestendo i panni di un ente affidabile in una comunicazione digitale. In questo articolo parleremo di come non cadere vittime del Pishing. Elencando una serie di punti che Google ed Altroconsumo hanno stilato per voi.
Aggiornare sempre i software
Salvaguardare le attività online è un esercizio che parte da qui. Avere sempre l’ultima versione del software dei propri dispositivi. Ci sono servizi, come Google Chrome, che si aggiornano automaticamente, mentre altri vi notificano la necessità di essere rinnovati. Dategli ascolto.
Non installare app da fonti non sicure
Le app per dispositivi mobili, ad esempio quelle che noi vi consigliamo, vanno cercate da una fonte attendibile. Per proteggere i dispositivi Android, ad esempio, Google Play Protect esegue un controllo di sicurezza sulle app del Google Play Store prima di avviare il download. Ed anche iOS ha il suo portale specifico. La tentazione di ricercarne altre da siti di dubbia provenienza può costare caro.
Una password efficace per ogni account.
Le password devono essere univoche. Per quanto possa sembrare un esercizio noioso eseguire questa mossa di previdenza, può rivelarsi la più salvifica. Oppure si rischia di essere vulnerabili in ogni sito sensibile qualora qualcuno dovesse indovinare il nostro codice di accesso. Ad esempio è possibile utilizzare una serie di parole facili da ricordare, ma che per altri sono difficili da indovinare. Oppure creare una password utilizzando le prime lettere di ogni parola di una frase più lunga. Per renderla ancora più efficace, la password deve avere almeno otto caratteri: a maggiore lunghezza corrisponde altrettanta sicurezza.
Gestire le password
Ad esempio Smart Lock in Chrome, un servizio che aiuta a proteggere e tenere traccia di tutte le password dei diversi account online. Può addirittura ricordare le risposte alle domande di sicurezza e generare password casuali per i diversi servizi online. Una strategia vitale per chi va più di fretta.
Eseguire un controllo di sicurezza
Basta recarsi qui e compilare tutti i campi sensibili per proteggere al meglio gli accessi. Stando attenti anche i device che oramai non utilizzate più da tempo e che magari hanno ancora i permessi per accedere ai vostri dati. Occhio quindi anche ai dispositivi che magari siete intenzionati a vendere una volta usati per un periodo e alle loro informazioni all’interno.
Impostare un numero di telefono di recupero
Nel caso si siano persi gli accessi o non si riesca più ad accedere, questa operazione può letteralmente allontanarvi da parecchie preoccupazioni. Per impostare le informazioni di recupero del Google Account è possibile visitare questa pagina.
Un secondo livello di sicurezza
La verifica in due passaggi non solo rende più semplice l’identificazione all’accesso, ma aiuta a proteggere il proprio account da malintenzionati. Il procedimento è semplice, richiedendo un secondo fattore di sicurezza oltre al nome utente e alla password per accedere. Con Google, ad esempio, la verifica potrebbe richiedere un codice di sei cifre generato dal telefono all’app con Google Authenticator.
Parlarne, spesso e bene.
La nostra missione, ovvero l’educazione civica digitale. Essa non è solo una priorità di Digital Education Lab ma anche una delle grandi sfide della società contemporanea. Insieme possiamo fare molto a riguardo e, a giudicare da questa partnership, se ne è accorta anche Google. Per saperne di più continua a leggere gli articoli del blog e seguici sui canali social.