Nasce Ico, il primo Osservatorio contro il Cyberbullismo
Negli ultimi anni abbiamo iniziato a masticare un nuovo linguaggio mediatico, più consono alle nuove realtà dei Social. Viviamo in un presente in cui un gesto di natura scortese può essere amplificato, assumendo in poche ore proporzioni persino nazionali. Perchè, se il bullismo è da sempre stato insito negli ambienti scolastici, la sua variante online può avere degli effetti ancor più catastrofici nella comunità. Il video, la foto, l’immagine di una discussione. Piccoli istanti che, se capitati nelle mani sbagliate, possono avviare un disagio spaventoso. E se da una parte il bullo può essere richiamato all’ordine, il suo operato sul web potrebbe non essere più di suo controllo. Oramai virale e agli occhi di tutti. Anche per tale ragione è nato il primo Osservatorio contro il Cyberbullismo.
Tentativi di contromisure
Abbiamo visto i social, sperimentare varie forme di prevenzione per evitare simili episodi che possono segnare per sempre la psiche di un bambino e delle famiglie coinvolte. Contromosse ancora in fase sperimentale per un fenomeno che ancora non è del tutto circoscritto. Ogni nuovo Social, portale o trend può rappresentare una minaccia. Aggiornarsi in tempo reale è vitale per salvare quante più persone possibili da questi potenziali rischi.
Nasce Ico
Il nome riguarda un acronimo, l’International Cyberbullying Observatory. Avrà sede in Vaticano ed è un’idea studiata per rispondere alle esortazioni di Papa Francesco sui pericoli della rete. Verrà ufficialmente presentato nella primavera del 2019 a Castel Gandolfo. L’occasione sarà primo congresso mondiale sul rapporto tra minori e web.
L’anticipazione
I primi dettagli sono stati svelati l’otto novembre, nel corso di una conferenza stampa nella Sala Marconi di Radio Vaticana. Organizzato dalla fondazione fondazione Scholas Occurrentes, istituita proprio da Bergoglio quando era arcivescovo di Buenos Aires. Ente che ha come base il promuovere il diritto all’educazione attraverso la rete per quasi mezzo milione di scuole in tutto il mondo. Ha avuto notevole impatto sulla decisione anche la “Fondazione Carolina”, dedicata alla sfortunata vita di Carolina Picchio. La ragazza aveva 14 anni quando si tolse la vita la notte del 4 gennaio dopo la diffusione di un video compromettente che la vedeva protagonista. Da allora i genitori decisero di battersi con fermezza per tale causa. Per tutte le Carolina lì fuori che ogni giorno rischiano di provare le stesse sofferenze.
Seguiremo queste e altre battaglie sul tema sul blog e sui nostri Social Network.