TikTok : il successo ma anche le insidie dell’App
In passato ci eravamo già documentati sul fenomeno in questione. Quando ancora si faceva chiamare prevalentemente Musical.ly e aveva da poco effettuato il passaggio verso l’attuale portale ” TikTok ” . Ovvero una delle prime cinque app più scaricate degli store internazionali. Il social dei video brevissimi, in cui emulare un cantante, una scena di un film o sfidare un amico al karaoke. Un successo planetario che però nasconde qualche pericolo.
Immediatezza
Basta scaricarla e farla partire. Per guardare i contenuti altrui nemmeno c’è bisogno di iscriversi. Si passa da un video all’altro, scorrendo verticalmente e non in orizzontale come con le Storie sulle altre app. Ovviamente è un algoritmo che sceglie come indirizzare l’utente verso nuove performance. Con una logica simile a quella dello zapping sulla televisione: pochi secondi, molta varietà e potenzialmente potrebbe portare ad un loop infinito.
Cos’ha più degli altri Social Network?
Non mancano le interazioni come il “Mi piace” o il tipico commento e la possibilità di seguire chi ci incuriosisce di più. Ma essendo un portale indirizzato alla dimensione canora ha ovviamente delle modalità che non troveresti mai su Facebook o Instagram. Ad esempio la possibilità di rispondere al video di un iscritto con un altro, avviando una modalità duetto che possa incrociare le due performance. Oltre che alle “sfide” ovvero attività settimanali proposte dall’app al fine di stimolare la crescita di contenuti. Sono delle vere e propri obiettivi proposti dallo staff: che vanno dal cantare un determinato genere di canzone o mangiare un frutto nel minor tempo possibile.
Qual è il pericolo maggiore?
Ovviamente è l’assuefazione. L’app, tiene traccia dei video su cui ci si è soffermati di più o con maggiori interazioni. A quel punto personalizza l’offerta dei contenuti simili ad essi, aiutandosi con tag e altre liste utenti. Vostro figlio potrebbe anche non seguire alcun beniamino, ma la sezione “Per te” si farebbe comunque trovare li, orientata verso le sue preferenze. Alternando, di tanto in tanto, nuove tipologie al fine di testare se sono del gusto del soggetto. Oltretutto, essendo un social spesso di emulazione delle popstar odierne, il rischio di emulazione di qualche atteggiamento inconsciamente ammiccante o comunque più adulto può essere dietro l’angolo. Diventa quindi necessario rendere consapevole la propria prole che tali contenuti pubblicati siano successivamente visibili ad una audience potenzialmente enorme. Ne consegue l’importanza di una responsabile autovalutazione su ciò che valga la pena postare e cosa sia meglio di no.
Conclusioni
Sia chiaro, l’app in sé la riteniamo abbastanza sicura dal punto di vista della mediazione. I moderatori fanno il loro lavoro e la struttura dei contenuti, dopo una accurata analisi, ci è sembrata comunque tenere un grado di sicurezza dei video pubblicati pressoché sempre. Ciò che però abbiamo registrato in questa nostra seconda analisi è il rischio concreto di possibile dipendenza qualora il minore non sia stato messo adeguatamente in guardia. Una dieta digitale non troppo ferrea ma che sappia dire la parola “stop” o “pausa” al momento giusto. Dietro a questi consigli ovviamente devono esserci i genitori, a guidare a piccoli passi già da giovanissimi in questo mondo.
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