Con Facebook Watch il social network si trasforma in Televisione!
La prima svolta di Facebook nel campo dell’interazione visiva fu nel 2016, quando lanciò la possibilità di fare dirette per tutti i suoi iscritti. Il secondo passo fu ad inizio 2017. Quando qualsiasi utente ebbe la possibilità finalmente di caricare video senza limiti di durata sui propri profili. Ai tempi si disse che Mark Zuckerberg stesse facendo concorrenza a YouTube. In poco più di un anno e mezzo le cose sono cambiate, le ambizioni si sono fatte più importanti. Facebook Watch sembra essere un progetto veramente strutturato, potrà diventare un giorno l’alternativa a Netflix o alla stessa televisione? Non lo sappiamo. Ma intanto scopriamo assieme questo servizio.
La genesi di Facebook Watch
Attualmente a solo vantaggio del mercato americano, Facebook Watch venne annunciato nella seconda metà del 2017. Una applicazione già inclusa nel popolare sito che, rispetto agli ordinari video, ha una interfaccia chiara, pulita e categorizzata. In pochi mesi ha già un ventaglio di offerta abbastanza vario. Dalle serie originali per adolescenti ( Skam) fino ai talk show ( Red Table Talk con Jada Pinkett Smith). Ma anche veri e propri notiziari, grazie ai sodalizi con testate d’informazione di fama mondiale come Buzzfeed.
Perché potrebbe rappresentare la svolta
Se applicazioni come Netflix o Amazon Prime Video basano i loro consigli sulle precedenti visioni dell’utente selezionato, Facebook Watch potrebbe attingere da un database già fornito in precedenza dallo spettatore: attraverso i “mi piace” che esso ha distribuito in precedenza. Discorso analogo per la sponsorizzazione dei programmi, che potrebbe avvenire nella medesima piattaforma.
Primi dati incoraggianti
In America ci sono già dei feedback promettenti: Addirittura oltre 50 milioni di contatti al minuto. E il pubblico ha reagito bene anche alla trasmissione in diretta delle prime partire di Baseball, la Major League a stelle e strisce. In una maniera simile a come DAZN agisce da pochi mesi in Italia. Il tutto coinvolgendo anche l’audience tramite un meccanismo chiamato “video party” . Esso viene impiegato nelle prime visioni o durante gli eventi live o con partecipazione di un pubblico (come fosse in sala). Una sorta di chat dove il pubblico può commentare gli eventi prenderne parte o anche solo votarli, grazie alla propria tastiera.
Sarà questo il futuro dell’intrattenimento?
Sicuramente ci è chiaro che il vecchio concetto di “televisione”, che abbiamo avuto per più di mezzo secolo, stia andando lentamente a scomparire. O magari si è già dissolto. Sotto i colpi prima dei decoder, poi degli abbonamenti streaming e infine con l’avvento delle Smart Tv. Ciò che sarà interessante scoprire sarà come tenteranno di modernizzarsi i canali televisivi più convenzionali, che forse troppo a lungo si sono adagiati sugli allori negli ultimi anni. Oltre a domandarsi come il nucleo familiare di una famiglia standard starà evolvendo le proprie necessità in base alle odierne proposte sul tema. Se siete interessati a questi argomenti, continuate a leggere il nostro blog e seguite i social di Digital Educational Lab.