Il social Be Real spiegato a un genitore
Eccesso di filtri, ossessione per i followers, poca spontaneità. Un uso scorretto di Instagram ha inquinato le sicurezze di non pochi adolescenti nel corso di un decennio di attività. Attirando a sé polemiche, dibattiti e confronti. Per quanto la piattaforma abbia provato un po’ a mitigare le cattive abitudini degli iscritti, risulta comunque difficile cambiare lo spirito di uno dei network più famosi del web.
Per promuovere un uso virtuoso della condivisione di uno stralcio della propria giornata è arrivato un serio competitor. Be Real, spiegato in questo articolo ha anche il compito di diffondere il sano messaggio digitale.
Cos’è Be Real?
Be Real è un social network francese, lanciato nel 2020 da Alexis Barreyat, un ex dipendente di GoPro, e Kevin Perreau. Diffuso attraverso i campus universitari, nella seconda parte del 2022 è diventato un trend con oltre 10 milioni di utenti attivi giornalmente e 21,6 milioni di utenti attivi mensilmente.
Cosa rende Be Real diverso dagli altri social Network?
Be Real sprona i propri iscritti a mostrare il proprio quotidiano. Senza artifizi, trucchi o troppa strategia. Durante la giornata gli iscritti ricevono una notifica causale in cui si hanno due minuti di tempo per fare una foto e mostrarla ai propri iscritti. Non c’è ovviamente nessun obbligo a condividere qualcosa durante quella finestra temporale, ma gli amici ne verranno a conoscenza se l’immagine verrà scattata solo successivamente. Il “premio” per l’attività risulterà essere la chance di vedere cosa hanno condiviso anche gli altri.
Di che foto parliamo?
L’applicazione riprende sia l’immagine della fotocamera interna che quella esterna durante lo scatto. Una maniera per mostrare l’ordinarietà più semplice. Magari in un momento in cui ci si è appena svegliati. Senza trucco, magari con i capelli spettinati o ancora in pigiama. In esatta antitesi con la perfezione che sembra essere sempre più richiesta in altre applicazioni simili.
Ci sono i Like?
No, non si interagisce con semplici segnali di approvazione, ma con selfie che assomigliano alle emoji che solitamente mandiamo su Whatsapp. Ovvero gli utenti si scattano immagini in cui risultano sorridenti, seri, incuriositi o quanto altro. Formando una interazione univoca e di impatto con il prossimo.
E i Follower?
Sopra i 50 iscritti apparirà solo un vago “+” a indicare che quel profilo ha più seguaci di quanto sembri. Allontanando il lato competitivo dei network che spesso ha rovinato l’esperienza ai nostri figli o comunque creato disagio a una intera generazione di connessi.
Un solo post al giorno
Altra particolarità della piattaforma è la regola di poter postare solo una volta ogni giorno. Così da imprimere una istantanea di un momento e poi potersi dedicare ad altro, senza dunque rimanere troppo incollati allo schermo.
Come guadagna la piattaforma?
Senza pubblicità, come arriveranno i ricavi per gli ideatori di Be Real? Il Financial Times ha suggerito la possibilità che gli sviluppatori possano aggiungere funzioni premium in futuro come Discord. In maniera da aggiungere nuovi comfort agli utenti più fedeli, senza comunque alterare il lato etico di questa novità del settore.
“Questa app non ti renderà famoso”
La frase è un avvertimento nella descrizione dell’app (scaricabile ovviamente sia per iOS che per Android), perché effettivamente Be Real non ti fa diventare popolare. Non può nemmeno essere la panacea di tutti i mali contro un cattivo uso dei social. Be Real vuole rappresentare un cambio di tendenza, dar voce a un insieme di persone stanche di un certo modo di condividere. A prescindere dalla piattaforma, è una metafora dell’intento di voler vivere i social in maniera più costruttiva con le persone che ci stanno intorno.
Il buon senso però, vale anche per network innovativi come questo
Ovviamente ogni piattaforma ha i suoi potenziali pericoli. Di fondamentale importanza è monitorare e istruire i nostri figli anche verso applicazioni più innocue come queste. Valgono le regole del buon senso classico: l’evitare di postare propri dati sensibili nelle istantanee, non svelare eccessivamente la propria routine giornaliera (tra luoghi e abitudini comportamentali). Così da tenere comunque a bada ficcanaso e possibili stalker. Queste e altre raccomandazioni fanno parte del nostro modo di educare al digitale i nostri alunni durante i nostri corsi. Scegli quello più adatto alle tue esigenze.