Fairphone: lo smartphone per insegnare la sostenibilità
Ventuno mesi, è quanto mediamente dura uno smartphone oggi prima di essere sostituito. Una situazione che ovviamente genera un rifiuto importante da smaltire, nonostante le tante componenti ancora del tutto funzionanti che restano nel terminale. La legge del mercato ha fatto sì che questo processo rappresenti la normalità degli eventi, un qualcosa di ineluttabile. C’è però una compagnia che si oppone a questo modo di ragionare e cerca di offrire un modello sostenibile che insegni un qualcosa alle nuove generazioni. Parliamo di Fairphone.
Cosa sappiamo di Fairphone?
Nel 2013 in Olanda nasce questo brand che si prefigge lo scopo di creare degli smartphone che abbiano il minor impatto ambientale possibile. Non solo dal punto di vista del rispetto della natura, ma anche in merito al procurarsi le materie prime senza che ci sia lo sfruttamento dell’uomo dietro queste operazioni.
In che senso?
Materiali come il columbite-tantalite, il cobalto, lo stagno. Sono tutti componenti di importanza fondamentale per costruire uno smartphone. Spesso per ottenerne però, le ditte stringono accordi con personalità discutibili che riducono in schiavitù i propri dipendenti per lavorare e tenere bassi i costi. Ad esempio nel Congo orientale.
La differenza con Fairphone
L’azienda preferisce spendere un po’ di più per le materie prime ma aver garantito un trattamento adeguato dei lavoratori. Oltre questo aspetto, Fairphone incoraggia una pratica sempre più in disuso tra i consumatori. Quale? La riparazione dei terminali non funzionanti.
In che senso?
Rispetto agli attuali smartphone, i Fairphone sono facilmente apribili nel retro. Una pratica che favorisce la possibilità di cambiare gli elementi interni. Questo ovviamente vuol dire fronteggiare non solo l’obsolescenza programmata dei vostri terminali, ma anche creare meno problemi per l’ambiente. Basta svitare poche viti per cambiare ad esempio l’obiettivo della telecamera che dà problemi o la batteria oramai esausta. O cambiare la micro sd dall’apposito sportello (sempre meno di moda nei telefonini di nuova generazione).
Fai da te
Sul sito internet della società non solo ci sono in vendita i pezzi di ricambio dei propri apparecchi, ma anche gli upgrade successivi. Così da aumentare la vita del proprio terminale anche al doppio della longevità rispetto a quella che abbiamo indicato ad inizio articolo. La ditta, inoltre, fornisce anche tutorial pratici per mostrare quanto sia facile sostituire i componenti senza l’aiuto di nessuno. Inoltre la sostituzione degli elementi non invalida la garanzia, che è di ben cinque anni.
Il prezzo e le performance?
La cosa magari stupirà, ma l’attuale quarta versione di questo esperimento è solo di poco inferiore ai suoi competitor. Ovvero gli Smartphone di fascia media. Considerando che però un Fairphone può essere aggiornato con poca spesa, possiamo dire che tutti gli aspetti si bilanciano. Oltre ad un acquisto affidabile, l’idea Fairphone rappresenta un grande insegnamento intergenerazionale.
La sostenibilità
Quante volte vi capiterà di parlare ai vostri figli dell’aspetto superficiale del cercare ogni sei mesi il telefonino più alla moda? Ecco. Anche solo discutere in famiglia di queste alternative può essere salutare dal punto di vista etico sia per la crescita dell’individuo che per la collettività. Questo articolo non rappresenta una pubblicità o un intento a cambiare in maniera rocambolesca le scelte dei lettori. L’intento è riflettere sulle alternative e come provare nel proprio piccolo a fare la differenza non solo a parole ma anche con azioni.
Cos’altro possiamo fare?
Non importa avere o meno un Fairphone o derivati per iniziare a vivere in maniera più sostenibile. Basta iniziare a “trattare bene” il proprio terminale, qualsiasi esso sia, per fare in modo che duri il più possibile tra le nostre mani. Più tardi lo cambieremo, meno si inquinerà e spenderemo.
Piccoli consigli
Per esempio sarebbe il caso di mantenere sempre la batteria tra il 20 e l’80% delle sue capacità. Non scaricare troppe app, che di solito rallentano le capacità dello smartphone. Dare una chance a Junker, Klima e il motore di ricerca Ecosia. Quest’ultimo è un buon motore di ricerca che pianta alberi effettuando ricerche dalla barra degli indirizzi. Infine ricordarsi di spegnere gps e bluetooth quando non li si sta utilizzando.
Anche questa è educazione digitale
La tecnologia può essere più sostenibile e sta a noi comprenderne i vantaggi di questa lezione. Un progresso che fa bene sia alle nostre tasche che alla collettività a lungo andare. Per essere costantemente aggiornato sulle novità sul tema, continua a seguire il nostro blog e dai un’occhiata ai nostri corsi.