L’impegno di Facebook nel proteggere i minori
Alle soglie del nuovo decennio, l’impegno di Facebook nel proteggere i minori dovrà essere un imperativo sempre più categorico per l’azienda. I rischi infatti a cui tanti giovani sono esposti ogni giorno sono molteplici: cyberbullismo, violazione della privacy, adescamento, ecc…
Analizziamo nel dettaglio tutte le iniziative promosse dal famoso social per risolvere tali problematiche.
Una reputazione da ripristinare
Dopo il noto scandalo di Cambridge Analytica, che ha interessato anche l’Italia, il famoso network dalla effe blu ha suscitato numerose perplessità su come tratti i dati sensibili dei suoi utenti. L’indagine, svolta dall’avvocato americano William Barr, aggrava ulteriormente la situazione dell’azienda di Mark Zuckerberg. L’avvocato ha infatti dimostrato alla multinazionale quanto sia facile divulgare materiale pedopornografico sulla sua piattaforma. Egli ha inoltre evidenziato quanto la scarsa collaborazione di Facebook con le attività investigative possa essere spesso motivo di intralcio alle indagini.
Le iniziative di Facebook per proteggere i minori
Antigone Davis, Ceo della sicurezza del portale, ha assicurato che la società è già a lavoro per potenziare il controllo del materiale caricato sulla piattaforma, grazie a sofisticati sistemi di machine learning. Facebook si sta quindi focalizzando sullo sviluppo di misure precauzionali in grado di bloccare i contenuti sospetti in fase di pubblicazione, prima ancora che arrechino danni. Come? Riconoscendo nudità e altri contenuti che violino la policy, impedendone la loro pubblicazione. Il social ha inoltre reso molto più semplice e smart la segnalazione dei video e delle foto inappropriate.
Nel frattempo, anche lo stesso staff di Facebook sta dando il buon esempio, dimostrando come utilizzare con parsimonia le immagini dei propri figli sulla piattaforma.
Dati preoccupanti
L’anno scorso, secondo il New York Times, sono stati segnalati sulla piattaforma oltre 45 milioni di contenuti inappropriati. Facebook ha specificato che il 90% di essi sono stati censurati e che ha collaborato con la polizia locale americana in tal senso. Nel Regno Unito invece, solo gli arresti per operazioni inerenti ad un uso illecito di materiale riguardante minorenni sono stati 2500.
Come agire?
Il machine learning promette di prevenire un numero sempre più alto di crimini, grazie al suo costante processo di perfezionamento. Al riguardo però è necessario istituire, il prima possibile, anche un coordinamento tra i social networks ed ogni singola nazione in cui sia presente Facebook. Sarebbe infatti necessario costituire una vera e propria task force in grado di gestire le situazioni che sfuggono agli automatismi, per arginare tali fenomeni ed evitare quanti più reati possibili.
Questa problematica potrebbe determinare la nascita di una nuova figura professionale specializzata nella gestione di tali situazioni e capace di arginare questo tipo di minacce.