L’India vieta TikTok: le ragioni del gesto
Si è discusso spesso di come la Cina abbia ostacolato e proibito la diffusione di alcuni social network nella propria nazione e dei numerosi tentativi fatti dai cittadini per arginare simili misure. Dalle ultime notizie sembra però che non sia l’unica nazione ad agire in tal senso nei confronti dei social. L’ultimo caso mediatico di portata nazionale infatti riguarda l’India che vieta TikTok ed altre famose applicazioni. Scopriamo insieme le ragioni del provvedimento!
Il caso indiano
Una settimana fa, il Ministero Indiano dell’Elettronica e dell’Informatica ha vietato l’utilizzo ed imposto la rimozione dagli store di ben 59 applicazioni di origine cinese. Tra esse compaiono diverse app di uso quotidiano come il videogioco Clash of Kings, CM Broswer, la popolare alternativa a Chrome Broswer ed Email Master. Nella lista nera sono state inserite però anche due colossi del settore come We Chat e TikTok.
Il motivo per cui l’India vieta TikTok
Nel comunicato emesso dal governo indiano, TikTok ed altre applicazioni cinesi sembrano avere una colpa ben specifica. Sono considerate infatti “impegnate in attività che pregiudicano la sovranità e l’integrità dell’India come nazione oltre che “pericolose per la sicurezza dello stato e per l’ordine pubblico”.
Accuse gravi
La prova ufficiale portata avanti dal governo indiano riguarda una probabile condivisione di dati sensibili degli utenti indiani a favore di Pechino. Un’ipotesi che il capo di TikTok India, Nikhil Gandhi, smentisce in maniera categorica con più di un tweet all’indomani della decisione governativa, diventata immediatamente esecutiva.
Una notizia devastante per l’app
Secondo le stime, il 30% dei 2 miliardi di utenti totali che hanno scaricato TikTok sono indiani. A seguito del comunicato governativo e della relativa pubblicità negativa, si preannuncia una probabile dipartita di circa 600 milioni di utenti dalla piattaforma. Una cifra enorme che implica danni economici all’app non da poco.
Non è la prima volta che accade
L’India era già entrata in polemica l’anno scorso con TikTok, colpevolizzandolo per la deriva culturale del proprio target giovanile. Questa volta però sembra che ci siano ragioni anche politiche dietro a tali provvedimenti. Infatti è probabile che sia una ripercussione a seguito degli scontri avvenuti qualche giorno fa tra l’esercito cinese e quello indiano in prossimità del confine conteso sulla catena dell’Himalaya.
#ByeTikTok
Molti digital creators indiani hanno diffuso questo hashtag, nel tentativo di far migrare la propria audience di TikTok su Instagram. Per invogliare a seguirli sul popolare social, hanno persino realizzato dei tutorial per i loro utenti in cui spiegano come usarlo. Un vero e proprio esodo da cui ci si può aspettare anche nuove forme di comunicazione ed alfabetizzazione digitale!